Voto di preferenza: differenze tra le versioni

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Il voto di preferenza è proprio dei sistemi elettorali di tipo [[proporzionale]]; non si applica ai sistemi elettorali [[maggioritario|maggioritari]], nei quali vengono eletti tutti i candidati della lista vincente e quindi non si pone il problema di scegliere tra di loro.
 
== Il voto di preferenza in Italia ==
In [[Italia]], la legge elettorale (proporzionale) per le [[elezioni politiche]] nazionali prevedeva fino al [[1993]] la possibilità di esprimere fino a quattro voti di preferenza, scrivendo sulla scheda elettorale i cognomi dei candidati prescelti oppure i loro numeri di lista. Il [[referendum]] tenuto in tale anno ha modificato la legge consentendo un solo voto di preferenza; questa normativa non è però mai stata applicata in quanto prima delle elezioni successive, svoltesi nel [[1994]], è stata varata una nuova legge elettorale che ha introdotto un sistema misto maggioritario-proporzionale con liste bloccate, eliminando quindi completamente il voto di preferenza. Anche la successiva legge elettorale entrata in vigore nel [[2006]] ha mantenuto il sistema delle liste bloccate. Il voto di preferenza è invece tuttora previsto dai sistemi elettorali usati per le [[elezioni amministrative]] ed [[elezioni europee|europee]].
 
Sull'opportunità di consentire il voto di preferenza vi sono argomenti sia a favore sia contro. Da un lato esso conferisce all'elettore un maggiore potere di scelta, permettendogli di scegliere non solo la lista, ma anche le persone da eleggere all'interno della lista; in regime di liste bloccate questa scelta è invece compiuta dalle segreterie dei partiti. Dall'altro lato, però, alcuni paventano che il voto di preferenza possa alimentare la [[corruzione]] (per procurarsi fondi per la [[campagna elettorale]]) e il [[voto di scambio]] come metodi a cui alcuni candidati potrebbero ricorrere per prevalere sugli altri.
 
Per ridare agli elettori il potere di scegliere gli eletti anche in presenza di liste bloccate, alcuni suggeriscono di ricorrere alle [[elezioni primarie]] per la compilazione delle liste. Questo sistema però non elimina i timori di corruzione e voto di scambio, in quanto la competizione tra i candidati non verrebbe eliminata, ma soltanto spostata dalle elezioni politiche alle primarie.
 
== Il voto di preferenza in Italia ==
In [[Italia]], la legge elettorale (proporzionale) per le [[elezioni politiche]] nazionali prevedeva fino al [[1993]] la possibilità di esprimere fino a quattro voti di preferenza, scrivendo sulla scheda elettorale i cognomi dei candidati prescelti oppure i loro numeri di lista. Il [[referendum]] tenuto in tale anno ha modificato la legge consentendo un solo voto di preferenza; questa normativa non è però mai stata applicata in quanto prima delle elezioni successive, svoltesi nel [[1994]], è stata varata una nuova legge elettorale che ha introdotto un sistema misto maggioritario-proporzionale con liste bloccate, eliminando quindi completamente il voto di preferenza. Anche la successiva legge elettorale entrata in vigore nel [[2006]] ha mantenuto il sistema delle liste bloccate. Il voto di preferenza è invece tuttora previsto dai sistemi elettorali usati per le [[elezioni amministrative]] ed [[elezioni europee|europee]].
 
[[Categoria:Elezioni in Italia]]