Corona d'Aragona: differenze tra le versioni

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L'unione dei territori della contea di Barcellona e del regno d'Aragona avvenne grazie al matrimonio di [[Raimondo Berengario IV di Barcellona|Ramon Berenguer IV]], conte di Barcellona, con [[Petronilla d'Aragona]] ([[1137]]). Da quel momento i due territori, pur essendo autonomi, confluirono in [[unione personale]] nella figura dei re di Aragona ed andarono a formare la cosiddetta "Corona d'Aragona". Il figlio di Ramon Berenguer IV e Petronilla, [[Alfonso II d'Aragona|Alfonso II]], ereditò entrambi i titoli, che furono assunti da tutti i suoi successori. Ciononostante, l'unione personale comportò il rispetto delle istituzioni preesistenti e dei [[parlamento|parlamenti]] di entrambi i territori.
 
Dopo la perdita d'influenza della Corona d'Aragona in [[Occitania]], a seguito della [[Battaglia di Muret|battaglia di Muret]], il re [[Giacomo I d'Aragona|Giacomo I]], detto il Conquistatore, diede inizio nel [[XIII secolo]] all'espansione del regno verso il [[Mediterraneo]] e il levante peninsulare nell'ambito della ''[[Reconquista]]'', riuscendo a strappare agli arabi [[Maiorca]] e buona parte dell'attuale [[Comunità Valenziana]]. [[Valencia]] fu dichiarata capitale di un neocostituito regno dallo stesso nome e dotata di proprie istituzioni, cosicché fu il terzo stato ad entrare nella Corona d'Aragona. L'isola di Maiorca, assieme alla [[Cerdanya]], al [[Rossiglione]] e alla città di [[Montpellier]], vennero ceduti a suo figlio Giacomo col nome di Regno di Maiorca, per poi essere reincorporati in un secondo tempo, nel [[1349]].
 
Seguendo una strategia comune agli altri regni della [[penisola iberica]], i re d'Aragona dotarono i regni della Corona di leggi e ''fueros'' (consuetudini) proprie, al fine di limitare l'influenza della [[aristocrazia|nobiltà]] e garantire una maggiore fedeltà alla monarchia.