Equus hemionus hemionus: differenze tra le versioni

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L''''asino selvatico mongolo''' ('''''Equus hemionus hemionus''''', detto anche '''khulan''') è una sottospecie di [[Equus hemionus|onagro]]. A questa sottospecie si potrebbe anche ascrivere il kulan del Gobi o dziggetai (''Equus hemionus luteus'')<ref name = redlist>[http://redlist.org/search/details.php?species=7952 IUCN Red List] ''Equus hemionus'' ssp. ''hemionus''</ref>. Vive in [[Mongolia]] ed in [[Cina]] settentrionale, ma in passato era diffuso anche in [[Kazakistan]], prima di estinguersi in seguito alla [[caccia]]<ref>Clark, B. and Duncan, P. 1992. Asian Wild Asses - Hemiones and Kiangs (E. hemionus Pallas and E. kiang Moorcroft). In: P. Duncan (ed.) Zebras, Asses, and Horses. An Action Plan for the Conservation of Wild Equids. IUCN/SSC Equid Specialist Group. IUCN, Gland, Switzerland. pp. 17-21.</ref>.
 
L'[[areale|areale]] dell'asino selvatico mongolo si è ridotto drammaticamente durante gli anni '90. Un censimento del 1994-1997 stimò una [[popolazione]] compresa tra i 33.000 ed i 63.000 esemplari diffusi su un areale continuo che ricopriva tutta la Mongolia meridionale<ref>[http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=78469 Reading, R. P., H. M. Mix, B. Lhagvasuren, C. Feh, D. P. Kane, S. Dulamtseren, and S. Enkhbold. 2001. Status and distribution of khulan (Equus hemionus) in Mongolia. Journal of Zoology, London, 254:381-389].</ref>. Nel 2003, un nuovo censimento riscontrò la presenza di solo 20.000 esemplari diffusi su un'area di 177.563 km² in Mongolia meridionale<ref>Mongolian Ministry of Nature and Environment. 2003. Status and distribution of the khulan in Mongolia in 2003. Unpublished report, Mongolian Ministry of Nature and Environment, Ulaanbaatar, Mongolia</ref>. Le stime della popolazione mongola dovrebbero comunque essere prese con cautela a causa della mancanza di protocolli di censimento<ref>Buckland, S.T., D.R. Anderson, K.P. Burnham, J.L. Laake, D.L. Borchers and L. Thomas. 2001. Introduction to Distance Sampling. 432pp. Oxford University Press, Oxford UK and New York USA.</ref><ref>Kaczensky P. and C. Walzer. 2002a, 2002b, 2003a, 2003b. Przewalski horses, wolves and khulans in Mongolia. Bi-annual progress reports. available from: www.takhi.org</ref>. Nonostante questo, in Mongolia questa sottospecie ha perso circa il 50% del suo areale originario nel corso degli ultimi 70 anni.
 
La popolazione è diminuita in seguito al [[bracconaggio]] ed alla [[competizione]] con il [[bestiame]] per i pascoli e lo [[stato di conservazione (biologia)|stato di conservazione]] della specie viene valutato come vulnerabile<ref name = redlist/>. Dal 1953, in Mongolia l'asino selvatico mongolo ha goduto di una protezione completa. Questa sottospecie viene inoltre classificata nell'appendice I della [[CITES|Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate]] (CITES) e nel 2002 è stata aggiunta all'appendice II della Convenzione sulle Specie Migratrici<ref>[http://www.cms.int/documents/appendix/cms_app2.htm CMS 2002. Convention on Migratory Species. Appendix II.] </ref>. Comunque, in seguito alla crescita demografica umana e ad alcuni inverni particolarmente severi degli anni scorsi<ref>United Nations Disaster Management Team (UNDMT): National Civil Defence and State Emergency Commission Ulaanbaatar. 2000. DZUD 2000-Mongolia: An evolving ecological, social and economic disaster: A rapid needs assessment report. United Nations Disaster Management Team (UNDMT): National Civil Defence and State Emergency Commission Ulaanbaatar</ref>, il numero dei conflitti tra i [[pastore|mandriani]] e gli asini selvatici mongoli sembra essere aumentato.