Osteointegrazione: differenze tra le versioni

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Il termine '''osteointegrazione''', coniato alla fine degli [[anni 1960|anni '60]] da Per-Ingvar Branemark, professore [[Svezia|svedese]] di biotecnologia applicata è usato in [[odontoiatria]] per definire l'intima unione tra un osso e un impianto artificiale senza [[tessuto connettivo]] apparente. Si definisce intima unione quando lo spazio e i movimenti relativi fra osso e superficie e impianto non superano i 100 micron.
 
In base alle conoscenze attuali, tale unione accade solo quando l'impianto è realizzato in [[titanio]], anche se teoricamente qualsiasi materiale (preferibilmente metallico) che sia dotato di una micromorfologia adeguata e che sia privo di [[proteine]] potrebbe indurre osteointegrazione.