Salò: differenze tra le versioni

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Nell’ottobre 1943 nasceva tra Salò e Gargnano la [[Repubblica Sociale Italiana]], conosciuta come Repubblica di Salò. La presenza, nella cittadina lombarda, del Ministero degli esteri, delle cabine per i giornalisti e del servizio traduzioni comunicati esteri che emettevano tutti i comunicati ufficiali della repubblica, fece si che fosse indicata con il nome della città, anche se la capitale rimaneva ufficialmente [[Roma]].
 
La scelta di portare i principali ministeri sulla riva benacense, non fu dovuto alla storia della riviera, ma a ben diverse motivazioni: innanzitutto la vicinanza con il Tirolo, amministrato dai tedeschi, che giungeva fino al comune di [[Limone sul Garda||Limone]]. In secondo luogo la zona era scarsamente interessata dall'attività partigiana e tale fenomeno rimarrà circoscritto anche dopo per la presenza della RSI. Infine era al di fuori dalle aree industriali del nord d'Italia.
 
In verità tutte queste motivazioni erano delle scusanti per porre il nuovo stato sotto il controllo nazista e ad impedire un effettivo governo del territorio da parte di Mussolini, vista la sua decentralizzazione rispetto al teatro di tutte le vicende economico militari. Il ministero degli esteri occupò Villa Simonini (oggi hotel Laurin), come sede ufficiale, e l'albergo Barbarano, per i dipendenti e la mensa. Tale ministero era presieduto ufficialmente dallo stesso Mussolini, ma che rimase a Villa Feltrinelli a Gargnano.