Vittorio Calvino: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
I genitori Teofilo (piemontese di antica famiglia valdese) e Gertrud Claussen (figlia del console danese in Italia) giungono ad Alghero per amministrare le tenute dell’ammiraglio Von Tirpitz, ministro della marina germanica. Nel 1918 la madre (figlia del console danese in Italia) muore nell’epidemia di “spagnola”, evento che determina la partenza della famiglia dalla Sardegna. Con i fratelli Paolo, Guido, Silvio ed Evelina vaga tra una zia paterna in Svizzera e vari collegi. Compie studi classici e vive una giovinezza avventurosa: mozzo di veliero, sommergibilista, rappresentante di commercio e infine giornalista.
 
Sposa a Milano il 15 agosto del 1933 Alma Meille, anch’ella di famiglia valdese in contatto da generazioni con i Calvino, e nel 1940 si trasferisce a Roma, a dirigere l'ufficio stampa della Lux Film, una tra le principali case di produzione dell’epoca. Erano nati intanto i figli Oliviero, nel 1935, e nel 1938 Daniela, una breve carriera di attrice con film come “La noia” dal romanzo di Moravia e “La virtù sdraiata”, diretto nel 1969 da Sidney Lumet. Nel 1943 nasce Anita, per 30 anni programmista regista dei telegiornali Rai.