Cynewulf: differenze tra le versioni

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Per lungo tempo, gli studiosi hanno attribuito numerose opere in [[antico inglese]] a Cynewulf, basandosi sulla somiglianza riscontrata con i poemi firmati.<ref>Cfr. Cook 1900</ref> Si è ritenuto plausibile credere che Cynewulf fosse l’autore dei ''Riddles (Enimmi) '' del [[The Exeter Book|libro di Exeter]], della ''Fenice'', dell’''Andrea'' e del ''Guthlac''; anche famosi poemi di attribuzione incerta come il ''Dream of the Rood (Sogno della Croce) '', ''Harrowing of Hell (Discesa all’Inferno)'' e il ''Physiologus (Fisiologo)'' sono stati ascritti a lui. Tuttavia, gli studi di S.K. Das e Claes Schaar spinsero gli accademici a limitare il canone di Cynewulf ai soli quattro poemi che portano la sua firma acrostica.<ref>Greenfield 1965, p. 108</ref> Nel ''Libro di Exeter'', che contiene una straordinaria varietà di soggetti, si trovano ''Giuliana'' e ''Cristo'' (''L’Ascensione''). Il ''Libro di Vercelli'', invece, contiene la ''Elena'' e i ''Fati degli Apostoli''.
 
Tutti e quattro i poemi di Cynewulf contengono passaggi in cui le lettere del nome del poeta si intercalano al testo utilizzando simboli [[Alfabeto runico|runici]] che hanno anche un doppio significato pertinente al testo. In ''Giuliana'' ed ''Elena'', il nome così intercalato ha la grafia più riconoscibile di Cynewulf, mentre nei ''DestiniFati'' e nel ''Cristo'' manca la ''e'' mediana, dunque l’acrostico runico risulta Cynwulf. Tutti i poemi si ispirano a fonti [[letteratura latina|latine]] come [[omelia|omelie]] e [[agiografia|agiografie]] (le vite dei santi) nel contenuto, e ciò contrasta particolarmente con altri poemi in antico inglese, ad esempio la ''Genesi'', l’''Esodo'' e ''Daniele'', che sono tratti direttamente dalla [[Bibbia]] e non da cronache secondarie. I poemi, così come una grossa porzione della poesia anglo-sassone, sono caratterizzati dal metro allitterativo.
 
In termini di dimensioni, l’''Elena'' è di gran lunga il poema più lungo del corpus di Cynewulf, con 1321 versi. È seguito da ''Giuliana'', con 731 versi, ''Cristo'', con 427 versi, e i ''Fati degli Apostoli'', di appena 122 versi. Tre dei poemi sono ''martirologici'', in quanto i protagonisti muoiono o soffrono per difendere i propri valori religiosi. Nell’''Elena'', Sant’Elena si avventura alla ricerca della Santa Croce e diffonde il Cristianesimo; nella ''Giuliana'', la protagonista muore dopo aver rifiutato di sposare un uomo [[paganesimo|pagano]], mantenendo così la propria integrità cristiana; nei ''Fati degli Apostoli'', il narratore crea una canzone che medita sulla morte, ''affrontata con gioia'', degli apostoli.<ref>Greenfield 1965, p. 154</ref> ''Elena'' e ''Giuliana'' rientrano nella categoria dei poemi che rappresentano le vite dei santi. Questi, insieme all’''Andrea'' e al ''Guthlac'' (parti A e B) costituiscono le uniche leggende in versi sui santi in vernacolo inglese antico. ''L’Ascensione'' si discosta dalle altre tre opere, ed è una veemente descrizione di un ''argomento devozionale''.