Umberto I da Pirovano: differenze tra le versioni

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L'anno successivo, afiliò la chiesa di Santa Maria del Circolo al monastero di San Maurizio, sempre in [[Milano]], mentre nel gennaio del [[1152]] stabilì con decreto che le chiese di San Pietro e Santo Stefano continuassero a dipendere dalla chiesa di Sant'Eustorgio, cui erano state già concesse dall'arcivescovo [[Anselmo III da Rho]], precisando inoltre che il Prevosto della Basilica di Sant'Eustorgio avrebbe goduto del privilegio di trattenere le decime di Santo Stefano in Brera.
 
Nel marzo 1152 Federico I fu eletto re di Germania; un anno dopo convocò una [[Dieta]] a [[Costanza]], con l'intenzione di rafforzare l'autorità imperiale, cosa che lo mise subito in conflitto con la potente città di [[Milano]] e alcuni anni dopo con il Papato. Scese in Italia più volte con le sue truppe, nel 1154-1555, 1158-1162, 1163-1164, 1166-1167, 11761174-1177. Nel 1154 e nel 1158 ribadì i suoi diritti e poteri alla [[dieta di Roncaglia]], presso [[Piacenza]].
 
Il [[7 settembre]] [[1158]], per liberare la città di [[Milano]] dal bando che l'Imperatore [[Federico Barbarossa]] le aveva impartito per la propria infedeltà, l'arcivescovo Umberto si recò in processione, scalzo assieme al resto del clero e con tutti i nobili, presso l'Imperatore. Milano dovette comunque arrendersi.
 
Nel 1159 morto papa [[Adriano IV]], la maggioranza dei cardinali elesse [[Alessandro III]], ostile all'Imperatore come il suo predecessore. Sostenuta da Federico, la minoranza elesse invece l'antipapa [[Vittore IV]]. Di conseguenza, e memore del fallimento del 1158, l'Arcivescovo, assieme al cardinale d'[[Alessandria]] Giovanni, scomunicò l'Imperatore e l'antipapa. A questo fatto, seguì una scomunica da parte di Vittore IV ([[19 giugno]] [[1161]]) durante il [[Concilio di Lodi]], che si scagliò contro l'arcivescovo Umberto I, contro i consoli di Milano, e contro i vescovi di [[diocesi di Piacenza-Bobbio|Piacenza]] e di [[diocesi di Brescia|Brescia]].
Non avendo avuto successo nell'impresa, ad ogni modo, l'Arcivescovo, assieme al cardinale d'[[Alessandria]] Giovanni, scomunicano l'Imperatore e l'alleato futuro papa (o meglio antipapa) [[Vittore IV]], eletto da una minoranza di cardinali nel 1159 (la maggioranza elesse [[Alessandro III]], ostile all'Imperatore come il suo predecessore [[Adriano IV]]).
A questo fatto, seguì una scomunica da parte di Vittore IV ([[19 giugno]] [[1161]]) durante il [[Concilio di Lodi]], che si scagliò contro l'arcivescovo Umberto I, contro i consoli di Milano, e contro i vescovi di [[diocesi di Piacenza-Bobbio|Piacenza]] e di [[diocesi di Brescia|Brescia]].
 
Il [[10 marzo]] [[1162]] Milano fu costretta ad arrendersi all'imperatore Federico, che ne iniziò subito la distruzione. Il [[18 marzo]] [[1162]], informato della venuta del papa Alessandro III a [[Genova]], Umberto I si reca da lui per cercare valida alleanza, che lo ricompenserà ampiamente, facendo si che lo stesso Arcivescovo milanese possa presenziare a fianco del pontefice nel nuovo concilio di [[Tours]].
 
Umberto I da Pirovano morirà il [[17 marzo]] [[1166]] a [[Benevento]] dove si era recato ancora una volta in visita al Pontefice che ivi si trovava per una visita pastorale nei possedimenti dello [[Stato della Chiesa]]. Non riuscì a vedre la ricostruzione di Milano, che sarebbe iniziata nella primavera del 1167.
 
==Fonti==