Sterilizzazione degli alimenti: differenze tra le versioni

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Con '''sterilizzazione degli alimenti''' si intende un [[Trasmissione del calore|processo termico]] utilizzato soprattutto dall'[[industria alimentare]] per conferire a prodotti in confezioni ermetiche conservabilità, stabilità e sicurezza dal punto di vista [[Microbiologia alimentare|microbiologico]]. La [[sterilizzazione]] è una delle tecniche di [[conservazione degli alimenti]]; un [[alimento]], dopo che è stato preparato per il consumo, se non utilizzato subito deve essere conservato, ovvero reso stabile e sicuro per un ragionevole lasso di tempo. Il processo comporta l'eliminazione o l'inattivazione dei [[Microrganismo|microrganismi]] e degli [[Enzima|enzimi]] presenti, in grado di produrre modificazioni indesiderate.
 
La conservazione degli alimenti può avvenire con mezzi fisici ([[calore]], [[filtrazione]], [[Radiazione|radiazioni]]) o chimici ([[Acido|acidi]], [[Zucchero|zuccheri]], [[Sale|sali]], [[fumo]], [[Additivo alimentare|additivi alimentari]]). Tra i vari mezzi fisici di cui dispone l'industria alimentare per raggiungere lo scopo, c'è il calore con svariati trattamenti termici (combinazioni di [[tempo]] e [[temperatura]]) commisurati ai singoli specifici problemi da risolvere. Con il termine sterilizzazione si comprendono soprattutto quei trattamenti a temperature elevate (maggiori di 100°C), in apparecchi sotto pressione detti [[autoclave|autoclavi]], applicati ai prodotti a più alto grado di pericolosità per la concomitanza di quattro circostanze: