Seconda guerra cecena: differenze tra le versioni

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Il [[12 ottobre]] [[1999]] le forze armate russe attraversarono le rive del Terek e iniziarono una manovra di avanzamento su due linee dirette a sud verso la capitale cecena, Grozny. Nella speranza di evitare le pesanti perdite subite con la prima guerra cecena, i russi avanzarono in forze e molto lentamente, facendo ampio uso dell'[[artiglieria]] e del supporto aereo, nel tentativo di indebolire le difese cecene. Di fronte a questa nuova avanzata la popolazione cecena fuggì in massa riversandosi negli stati vicini, la stima di questa nuova ondata di profughi si attesta tra le 200.000 e le 350.000 persone, a fronte di una popolazione complessiva di 800.000 abitanti. Con lo scopo di prevenire la formazione di una resistenza armata nelle retrovie, l'esercito russo organizzò dei campi di prigionia nella Cecenia settentrionale.
 
Il [[15 ottobre]] [[1999]] l'esercito della Federazione Russa riuscì ad ottenere la conquista di un ponte strategicamente importante in quanto consentiva l'uso dell'artiglieria sulla capitale Grozny. In tutta risposta il Presidente ceceno proclamò una ''[[guerra santa]]'' contro le truppe russe e dichiarò la [[legge mazialemarziale]], richiamando nell'esercito tutti i riservisti. Il giorno successivo i russi ottennero la conquista di altri punti strategici per l'assalto alla capitale, come il campo militare nel villaggio di Goragorsky, a ovest della città e il controllo della cima del monte Tersky.
 
===Note===