Seconda guerra cecena: differenze tra le versioni

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===Le basi storiche del conflitto===
La [[Cecenia]] è storicamente una regione che per tradizione si è sempre opposta al dominio straniero, compreso l'[[Impero Ottomano]] nel [[XV secolo]]. Nel [[1577]] i [[Cosacchi]] liberi provenienti dal [[Volga]] e stabilitisi sulle rive del fiume [[Terek]] diedero vita allo [[Stato cosacco del Terek]]. Nel [[1783]] i regni di [[Russia]] e [[Georgia]] firmarono il [[Trattato di Georgievsk|trattato di Georgievsk]] con il quale i ''Kartli-Kakheti'', ovvero i signori della regione, si sottomettevano all'autorità imperiale russa diventando un protettorato. Per assicurarsi una comunicazione diretta tra la Georgia e le altre regioni della [[Transcaucasia]], l'Impero Russo cercò di espandere il proprio controllo sulla Cecenia, provocando così lo scoppio della [[Guerra del Caucaso|guerra del Caucaso]] nel [[1817]], scatenando la guerra di resistenza della popolazione soprattutto nelle zone degli altopiani contro le quali venne inviata una armata al comando del generale [[Aleksandr Baryatinskiy]] forte di 250.000, che riuscì a sedare la rivolta soltanto nel [[1859]]. A seguito della [[Rivoluzione russa]] del [[1917]] la popolazione cecena ricostituì l'antico ''[[Imamato caucasico]]'' sorto nella regione agli inizi del [[XIX secolo]], comprendente la Cecenia, e parti del [[Dagestan]] e dell'[[Inguscezia]]. Parallelamente a questa realtà politica nacque anche la [[Repubblica Montanara del Nord Caucaso]]<ref>Armstrong, Patrick. "Conflict in Chechnya: A Background Perspective." ''Journal of Conflict Studies.'' November 1999; Evangelista, Matthew. ''The Chechen Wars: Will Russia Go the Way of the Soviet Union?'' Washington, D.C.: Brookings Institution Press, 2003. ISBN 0815724985; Dunlop, John B. ''Russia Confronts Chechnya: Roots of a Separatist Conflict.'' Cambridge, Mass.: Cambridge University Press, 1998. ISBN 052163184X; Seely, Robert. ''Russo-Chechen Conflict, 1800-2000: A Deadly Embrace.'' Florence, Ky.: Routledge, 2000. ISBN 0714649929.</ref>; durante la [[Guerra civile russa|guerra civile russa]] queste due nazioni si trovarono su fronti opposti, ma entrambe vennero destituite dall'occupazione delle truppe [[bolscevichi|bolsceviche]] nel [[1922]]. Nel [[1936]], Cecenia ed Inguscezia si unirono per dare vita alla [[Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Ceceno-Inguscia]]. Nel [[1941]] scoppiò una [[Insurrezione cecena 1940-1944|nuova insurrezione]] guidata dal nazionalista [[Khasan Israilov]] che portò alla deportazione in massa del popolo ceceno nel [[1944]] nei territori della [[RSS Kazaka|repubblica Kazaka]] e nella [[RSS Kirghiza|repubblica Kirghiza]], nella cosiddetta ''[[Operazione Lentil]]''. Nel [[1957]], dopo la morte di [[Stalin]], che aveva ordinato la deportazione di massa, il nuovo presidente sovietico [[Nikita Khrushchev]] permise ai ceceni il ritorno alla loro terra d'origine. A seguito della dissoluzione dell'[[Unione Sovietica]] nel [[1991]] la popolazione cecena dichiarò la propria indipendenza e nel [[1992]] i leader politici di Cecenia ed Ingushezia firmarono un accordo in virtù del quale la Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Ceceno-Inguscia si sarebbe divisa in due territori, quello dell'Inguscezia che venne incorporato nella neonata [[Federazione russa]] e la Cecenia dichiaratasi indipendente. Tuttavia sorse un acceso dibattito all'interno delle forze politiche cecene, divise tra lealisti e separatisiti, guidati dal nazionalista [[Džokhar Dudaev]], che portò ad una vera e propria [[guerra civile]] ed alla fuga in massa di migliaia di persone di origine etnica non-cecena. Nel [[1994]] scoppiò la [[Prima guerra cecena]] con l'occupazione da parte delle truppe russe del territorio ceceno per ristabilire l'ordine costituito. Seguirono due anni di combattimenti e di massacri che portarono alla morte di circa 100.000 persone, e che si conclusero con l'accordo per il cessate il fuoco a [[Khasavyurt]] nel [[1996]], che prevedeva il ritiro delle truppe russe dal territorio ceceno.
 
==Preludio al secondo conflitto==