Seconda guerra cecena: differenze tra le versioni

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Nel [[1997]] venne eletto Presidente della Cecenia indipendente il nazionalista [[Aslan Maskhadov]], che riuscì a sopravvivere a ben due attentati nel [[1998]] e nel [[1999]], che il neo-presidente attribuì ai servizi segreti russi. Nel marzo del [[1999]], il generale [[Gennady Shpigun]], rappresentante del Ministero dell'Interno russo in Cecenia, venne rapito all'aereoporto di Grozny e trovato morto nel [[2000]] nel bel mezzo del conflitto ormai scoppiato.
 
All'interno del governo russo, numerosi esponenti manifestarono la preoccupazione che la concessione di una eccessiva autonomia alla Cecenia avrebbe scatenato un ''effetto domino'', incoraggiando così altre repubbliche all'interno della [[Federazione russa]] alla secessione. La tensione politica crebbe ulteriormente a causa dei numerosi attentati terroristici pro o contro la Cecenia, ai quali si aggiunsero numerose schermaglie ai confini tra soldati russi e ceceni. Il Primo Ministro Russo [[Sergei Stepashin]], rilasciò una intervista nel gennaio del [[2000]] nella quale affermò che l'invasione della Cecenia era stata programmata a partire dal [[marzo]] [[1999]]<ref>[http://www.ng.ru/politics/2000-01-14/1_ovr.html Sergey Pravosudov. Interview with Sergei Stepashin.] [[Nezavisimaya Gazeta]], [[14 gennaio]][[2000]]</ref>.
 
===Attentati terroristici e incidenti di confine===