Orario cadenzato: differenze tra le versioni

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L'impostazione di un '''[[orario ferroviario''']] è in gran parte basata sulla domanda o, più precisamente, su un mix tra domanda e esigenze tecniche di circolazione, principalmente i turni del materiale mobile.
 
Ne deriva che un orario basato sulla domanda dev'essere costruito relazione per relazione, appunto in base alle fasce orarie in cui la domanda si manifesta e si concentra. Qual è il concetto opposto, rispetto alla progettazione degli orari "uno a uno" descritta? Un '''orario cadenzato''' in cui le partenze su ciascuna relazione (tra le stazioni A e B) avvengono a minuti fissi, ad es. sempre al [[minuto]] 15 di ciascuna [[ora]] (oppure ai minuti 15 e 45, se si programmano due corse/ora). In questo modo si ottengono importanti vantaggi:
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#Aumento della composizione dei treni nelle fasce orarie di punta (possibile se si usano composizioni modulari, difficile se tutte le composizioni sono bloccate a una lunghezza fissa: in tal caso si rischia di avere molti posti vuoti per buona parte della giornata).
 
'''==Orario cadenzato simmetrico'''==
 
Le criticità dell’orario cadenzato sono le relazioni con trasbordo in un data stazione. A una prima analisi sembrerebbe che non vi debbano essere problemi in quanto se i treni passano a minuti fissi, le coincidenze che funzionano ad una certa ora funzioneranno anche in un'altra e così via. Ma come si realizza un funzionamento efficace di coincidenze?