Aeronautica nella guerra italo-turca: differenze tra le versioni

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Nel corso della guerra la specialità da bombardamento ebbe un'evoluzione continua, prima sostituendo le bombe Cipelli con le più potenti Haasen (sequestrate come preda bellica da una nave che le contrabbandava alle forze turche<ref>F. Pedriali, art. cit. pag 34</ref>) dopo che erano state munite di un sistema ad elichetta per liberare la sicura della bomba solo dopo il lancio dall'aereo. Un grande passo avanti nel bombardamento aereo si ebbe l'[[11 febbraio]], quando ad un Blériot XI fu applicato sulla fiancata un tubo attraverso cui far cadere le bombe Bontempelli, studiate appositamente per l'impiego aeronautico. Ben presto, da [[Alessandro Cagno]], venne realizzato "sul campo" un rudimentale dispositivo di mira, formato da una tabella graduata che dava un'inclinazione precisa alla cassetta o al tubo lanciabombe.
 
L'osservazione aerea ebbe il suo primo notevole successo quando diresse il tiro di controbatteria italiano su una batteria di cannoni Krupp da 87 mm che teneva sotto tiro Tripoli, le maggiori difficoltà risiedevano nel comunicare in tempo utile ai comandi a terra i risultati della ricognizione. Solo in dicembre tuttavia fu possibile effettuare missioni di ricognizione fotografica, utilizzando una macchina Bebé Zeiss fornita dalla ''Sezione Fotografica del Genio''. Il [[15 gennaio]], operando sull'altopiano dietro a Derna, un aereo pilotato da [[Alessandro Cagno|Cagno]] (pilota civile) diresse il tiro dell'incrociatore ''Garibaldi'' sulle truppe turche. Dal [[12 febbraio|12]] al [[20 febbraio]] un Farman operò da Homs per effettuare ricognizioni nell'entroterra e dal [[12 aprile]] un Nieuport operò da Farwa contro il traffico carovaniero proveniente dalla Tunisia, dirigendo anche il tiro delle batterie italiane in occasione di unaun attacco turco il [[23 aprile]].
 
In occasione di una ricognizione presso Tobruk il [[7 dicembre]] fu ferito l' onorevole [[Carlo Montù|Montù]], che prestava servizio volontario come osservatore su un Farman, primo caso di membro dell'equipaggio di un aereo ferito dal fuoco da terra. Il bilancio finale delle operazioni aeree nel corso della guerra fu di 712 voli con il lancio di alcune centinaia di bombe<ref>F. Pedriali at. cit. pag 40</ref>.