Mito dei cacciatori: differenze tra le versioni

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La prima riguarda la fondazione di [[Tebe_(Grecia)|Tebe]].
 
[[Euripide]] narra che [[Antiope (figlia di Nitteo)|Antiope]], figlia del re di Tebe [[Nitteo]], ebbe da [[Zeus]] due figli, due gemelli, [[Anfione]] e [[Zeto]]. Per paura dell'ira paterna Antiope dovette abbandonare i figli in una caverna del [[monte Citerone]]. Davanti alla caverna sgorgò miracolosamente una sorgente di limpida acqua e ben presto un pastore venne ad abbeverare il suo gregge. Accortosi dei due fanciulli il pastore li prese con sé e li educò come suoi figli. Intanto il padre di Antiope era morto e del regno si era impossessato suo fratello Lico, "''il lupo''". Lico temeva naturalmente che i due figli di Antiope potessero rivendicare il trono di Tebe. Infatti quando i due fratelli divennero adulti il pastore raccontò loro la vera storia della loro nascita e i due non ebbero altra idea che quella di riconquistare il regno di Tebe. Erano però molto diversi nel carattere e spesso litigavano. Anfione amava la [[musica]] e le arti, Zeto la [[caccia]] e l'avventura. Dopo varie vicende riuscirono, con l'aiuto del padre [[Zeus]] a cacciare [[Lico]] dal trono e a rendere la città di Tebe, che era allora un misero villaggio, la città più potente della [[Grecia]]. Zeto, per la sua abilità nel combattere, divenne il condottiero della città, Anfione, con la sua musica divina, riuscì a smuovere le pietre che servirono per fortificare la città.
 
La leggenda della fondazione di Tebe è molto simile alla leggenda della fondazione di Roma ma mentre nel [[racconto greco]] Lico, il lupo, è il principale avversario dei due gemelli, nella leggenda romana la lupa costituisce la loro salvezza.