Anonimo Genovese: differenze tra le versioni

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Fiero cittadino della [[Repubblica di Genova]] (l'affermazione dell'orgoglio che mostra verso la sua città ricorre spesso nei suoi scritti), l'Anonimo (o, come dice di chiamarsi, ''Luchetto'', ossia "piccolo Luca") ha scritto un'ampia raccolta di [[poesie]], importanti non solo dal punto di vista [[idioma|linguistico]] (le poesie sono scritte in [[rime]] di [[quartina (metrica)|quartine]]), ma anche da un punto di vista [[storia|storico]]: lo stesso Anonimo, in una delle sue poesie, tesse le lodi della sua [[patria]], la [[Repubblica di Genova]], in seguito alla vittoriosa [[battaglia di Curzola]], combattuta nel [[1298]] contro [[Venezia]].<br>
 
== IlLa genoveselingua dell'Anonimo ==
Le poesie dell'Anonimo Genovese sono alcuni dei più antichi documenti riguardanti il patrimonio linguistico [[Liguria|ligure]]. <br>La lingua utilizzata dall'Anonimo è, più che un volgare [[lingua_volgare|italiano]] (dal quale la [[lingua ligure|lingua genovese]] prenderà le distanze anche nei secoli successivi), un vero e proprio volgare [[lingua ligure|ligure]]; molti termini, anche inusuali, utilizzati dall'Anonimo sono presenti ancor oggi (''aguaitar'' per ''agoeitâ'' [[SAMPA|[agwej"ta:]]], "guardare", ''zovem'' per ''zóveno'' e ''zoêno'' [[SAMPA|[zu"venu]]] e [[SAMPA|["zue:nu]]], "giovane"); la lingua dell'Anonimo, quindi, altro non è che un arcaica base della moderna [[lingua genovese]].<br>
L'Anonimo si esprime comunque in un [[lingua ligure|genovese]], seppur arcaico, già ben delineato e definito, segnale che la [[Repubblica di Genova]], oltre che autonomia [[politica]], era riuscita a donare al suo popolo anche una lingua che avrebbe scaturito una [[letteratura]] durata più di settecento anni e ancora ininterrotta.
 
== I temi principali della poesia dell'Anonimo Genovese ==