Trasmettitore a spinterometro: differenze tra le versioni

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La necessità di estingure gli archi nei trasmettitori di crescente potenza portò allo sviluppo di spinterometri rotanti. Questi apparecchi erano utilizzati con alimentatori a corrente alternata, producevano una scarica più regolare, e potevano utilizzare più potere dei convenzionali spinterometri statici. Il disco rotante metallico interno aveva di solito un numero di sporgenze lungo la circonferenza. Una scarica si sarebbe formata quando due delle sporgenze si allineavano con due contatti esterni portatori di alta tensione. Gli archi risultanti erano rapidamente compressi, raffreddati e interrotti con la rotazione del disco.
 
Gli spinterometri rotanti operavano in due modi, sincroni ed asincroni.Quello sincrono era guidato da un motore sincrono in alternata così da girare ad una velocità fissa, e l’emissione della scarica era in diretta relazione alla forma d’onda dell’alimentatore in alternata che ricaricava il banco di condesatori. Il punto nella forma d’onda in cui le distanze erano più vicine era cambiato aggiustando la posizione del rotore sul braccio del motore relativo ai perni dello statore. Aggiustando propiamentepropriamente il distanziatore sincrono, era possibile avere l’emissione della scarica solo ai picchi di voltaggio della corrente di ingresso.Questa tecnica permetteva al circuito dei condensatori di emettere scariche solo a successivi picchi di voltaggio, così da sviluppare il massimo di energia dal banco di condensatori pienamente caricati ogni volta che scoccava l’arco elettrico. La velocità di rottura era così fissa a due volte la frequenza della potenza in arrivo ( di solito da 100 a 120 interuzioni al secondo). Quando progettati e regolati propiamentepropriamente, i sistemi a spinterometro sincroni sviluppavano le più grandi quantità di potenza all’antenna. Comunque, la copertura dell’elettrodo avrebbe progressivamente cambiato il punto di emissione della scarica, così da essere alle volte difficili da mantenere costanti .[[Tesla]] fu il primo a costruirli ed utilizzarli fin dal 1893 e prima, egli li chiamava circuiti controllori (“circuits controller”).
 
Gli spinterometri asincroni erano più comuni. In quelli asincroni, la rotazione del motore non aveva una relazione fissa in relazione alla forma d’onda entrante dell’alimentatore in alternata. Esso lavorava abbastanza bene ed era molto più facile da mantenere. Utilizzando un più grande numero di sporgenze rotanti o una rotazione più elevata, molti di essi operavano ad intervalli di rottura di 400 scariche al secondo.Poiché la scarica poteva essere emessa più spesso che la forma d’onda entrante di polarità alternata, il banco di condensatori era caricato e scaricato più rapidamente che di uno sincrono. Comunque, ogni scarica avveniva ad un voltaggio variante ed era quasi sempre più basso del consistente picco di voltaggio ottenuto con uno spinterometro sincrono.