Coorti urbane: differenze tra le versioni

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Durante il regno di Settimio Severo esse non subiranno il destino delle coorti pretorie, e rimarranno in pratica l'unico corpo militare rimasto ad essere reclutato esclusivamente in Italia. Anche nelle coorti urbane di stanza fuori d'Italia la preferenza era accordata a soldati italici, tanto che, ancora nel III secolo, persino in Africa quasi la metà degli effettivi proveniva dall'Italia, quando nella [[Legio III Augusta|legione III ''Augusta'']] di stanza in Numidia, ormai da molto tempo il reclutamento era basato essenzialmente sugli africani.
 
===Armamento===
 
Gli elementi per potere definire l'abbigliamento delle coorti urbane sono molto scarsi. Dalle tracce in nostro possesso si evince come il soldato appartenente alle coorti non avesse un equipaggiamento particolare, ma fosse del tutto simile a quello del Pretoriano.
 
L'elmo, identico all'elmo pretoriano è per lo più di tipo [[elmo attico|attico]], un retaggio dalla tradizione bellica greca della antica [[Repubblica Romana|Repubblica]], oppure, nelle situazioni di guerra, un normale elmo, secondo le usanze del periodo, in dotazione anche ai legionari.
 
Le speculazioni fatte in passato riguardo all'uso di ''[[scutum|scuta]]'' (scudi) ovali invece di rettangolari, o di [[lorica muscolata]], alla luce delle più recenti discussioni sembrano essere decadute. L'utilizzo dell'armamento citato era vario e, al momento, senza una particolare giustificazione. Le coorti portavano un equipaggiamento simile a quello degli altri legionari, con il classico ''[[gladio (arma)|gladius]]'' (corta spada), e si distinguevano per l'utilizzo del simbolo del [[senato romano|Senato]], talvolta raffigurato su scudi e insegne.
 
 
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