Castello di Kenilworth: differenze tra le versioni

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Dal [[1364]] Giovanni di Gand iniziò a trafromare il castello da un edificio esclusivamente militare, in una piacevole residenza di campagna: i lavori di modernizzazione continuarono anche sotto [[Enrico V d'Inghilterra|Enrico V]], nipote di Giovanni di Gand. Il castello rimase proprietà della famiglia reale fino a quando non venne ceduto a [[John Dudley, I duca di Northumberland]] nel [[1553]]. Nel [[1563]] [[Robert Dudley, I conte di Leicester]], favorito della regina [[Elisabetta I Tudor]], ricevette in dono il castello. Dudley contribuì a trasfromare il castello in una residenza in stile [[Tudor]]. La regina Elisabetta visitò Kenilworth numerose volte nel [[1566]], [[1572]] e [[1575]]; l'ultima visita è ricordata come una grande ostentazione di lusso, con banchetti, giochi, divertimenti che costarono a Dudley una cifra tale da mandarlo in banacarotta. I festeggiamenti furono d'ispirazione a [[William Shakespeare]] per la commedia ''[[Sogno di una notte di mezza estate]]''.
Anche [[Sir Walter Scott]] scrisse dell'avvenimento in una novella del [[1821]] intitolata proprio ''[[Kenilworth (novella)|Kenilworth]]''; e nel [[1864]] [[Sir Arthur Sullivan]] pubblicò il suo lavoro ''[[The Masque at Kenilworth]]''.
 
Alla morte di Dudley il castello tornò il proprietà della Corona e durante la [[guerra civile inglese]] il Parlamento ne prese possesso nella sua lotta contro [[Carlo I Stuart]]. Sconfitto il re, il castello venne reso inoffensivo. Con la [[restuarazione inglese]], [[Carlo II Stuart]] donò il castello a [[Sir Edward Hyde]], poi barone Hyde di Hindon e [[conte di Clarendon]]. L'edificio rimase di proprietà dei conti di Clarendon sino al [[1937]] per passare poi a [[John Siddeley, I barone Kenilworth]]. Dal [[1984]] il castello è dell'[[English Heritage]].