Purgatorio - Canto ventiquattresimo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mancato uso del congiuntivo
Riga 22:
*il secondo esempio è tratto dal ''[[Libro dei Giudici]]'' dell<nowiki>'</nowiki>''[[Antico Testamento]]'' e racconta di come [[Gedeone]] respinse gli [[ebreo|Ebrei]] che avevano bevuto troppo avidamente alla fonte di [[Arad]], prima della battaglia contro i [[Madian|madianiti]].
 
I tre proseguono ancora a lungo meditabondi, quando una voce improvvisa chiede loro a cosa pensino: al che Dante si volta spaventato e vede la luce abbagliante dell'[[angelo]] dell'[[astinenza]]della temperanza, che indica loro la strada verso l'ultima cornice e toglie la sesta P dalla fronte del poeta, cantando la beatitudine «''Beati qui esuriunt et sitiunt iustitiam''» (ma in forma [[parafrasi|parafrasata]]: "Beati gli illuminati da Dio che non si fanno eccitare dalla gola e hanno fame di quanto è giusto").
 
==Analisi del canto==