Tombe dei Glossatori della Scuola bolognese: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 27:
 
==Tomba di Egidio Foscherari==
La tomba di [[Egidio Foscherari]], ultimata probabilmente entro il 1291, e ben documentata dalle fonti, è quella che si differenzia maggiormente dalle altre nei suoi caratteri costitutivi; questa scelta stilistica si spiega probabilmente, in un’ottica di retorica monumentale, nel tentativo di segnare una differenza visiva che distinguesse la tomba di un dottore di [[diritto canonico]], com’era [[Egidio Foscherari|Egidio]], dalla tradizione più strettamente classica di quelle dei dottori in [[diritto civile]]. Più semplice e meno appariscente, deriva le sue peculiarità dalla tradizione veneto-bizantina e Rubbiani ci informa che l'interno della [[piramide]] era dipinto a «cielo seminato di stelle nimbate»<ref>A. Rubbiani, 1890, p. 137</ref>», interessante eco dell’[[arte ravennate|mausoleo di Galla Placidia (Ravenna)]].
 
Notevole, poi, è il reimpiego del frammento di [[ciborio]] di [[età carolingia]] sul lato ovest del monumento, «transfert simbolico […] coerente con il gusto allora dominante in [[Venezia]]».<ref>R. Grandi, 1982, p. 114</ref> ».
 
In effetti, «as the Venetian variety of this renovatio was colored by the idea of establishing a connection, and even an unbroken continuity with the 'age of the apostles', and as this movement aimed at a renovatio imperii christiani and not a renewal of the pagan Empire of Rome, the art which it propagated assumed the semblance of Early Christian styles, or, at least, styles that were thought as Early Christian».<ref>O. Demus, 1960, p. 179</ref> ».
L'inserto era noto già nel [[Settecento]], perché [[Sarti]] ne parla, e offre un suo commento. «In consideranda totius molis structura herebit fortasse antiquitatis studiosus investigator, in ea enim conspicit arcum integrum ex marmore graeco, rudibus anaglyphis inscultum, qui vetustatem multo majorem prodit et artificium non ejus aetatis, qui vixit Aegidius Fuscararius. Sunt in eo insculptae, haud ignota priscorum christianorum symbola, pavonae ac rosae, qualia in antiquissimis ecclesiis et monumentis christianorum cernuntur; ac nemo, istarum rerum non imperitissimus, hunc arcum negabit partem fuisse antiqui Ciborii, quod altare aliquod ex veteri more obtegeret. Id autem tanto magis observandum, quod perpaucae antiquitatum christianorum reliquiae in civitate nostra supersunt propter insignem architectorum audaciam, qui sacra haec antiquitatis monumento, propterea quod rudia sunt et inelegantia, ubique disjiciunt».<ref>M. Sarti, 1888-1896-, p. 451</ref>».
 
Come osserva, invece, giustamente [[Renzo Grandi]]: «non stupisce che il primo mausoleo eretto ad un lettore di diritto canonico rieccheggiasse di modelli ideologici fin lì senza seguito apprezzabile a [[Bologna]], venendo ad attenuare o correggere l'ispirazione troppo rigidamente laicista, con cui si andavan celebrando in [[Basilica di San Francesco (Bologna)|S. Francesco]] i grandi campioni del [[diritto civile]]».<ref>R. Grandi, 1892, p. 114</ref>».
 
==Tomba degli Accursii==