Pelia: differenze tra le versioni

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Nel frattempo Pelia uccise il proprio fratellastro [[Esone (mitologia)|Esone]] (padre di Giasone), per consolidare il proprio potere nel regno.
 
Giasone riuscì nell'impresa di tornare in patria con il vello d'oro e, con l'aiuto della moglie [[Medea (mitologia)|Medea]], trovò il modo di uccidere Pelia. Entrata a Iolco mentre gli Argonauti erano ancora al largo del porto, Medea si presentò a palazzo sotto mentite spoglie, come vecchia mendicante, dopodiché, una volta accolta, cambiò magicamente aspetto e si mostrò qual era in realtà, una giovane e bellissima donna. Poi, rivelatasi così come maga, mostrò a Pelia un metodo per ringiovanire magicamente: prese un ariete, lo fece a pezzi e lo mise in un pentolone bollente da cui uscì un agnello. Pelia entusiasta volle sottoporsi allo stesso trattamento. Medea lo fece addormentare e convinse quindi le figlie presenti al palazzo, Evadne e Anfinome, a farlo a pezzi e metterlo a bollire nel calderone. Queste convinte eseguirono risolutamente la procedura; una volta fatto a pezzi Pelia, Medea disse loro di andare in cima al palazzo a invocare la divinità agitando delle fiaccole, per propiziare il buon esito dell'incantesimo. Questo gesto servì in realtà come segnale per Giasone, che aspettava ancora al largo, che la nave potevapotesse entrare in porto, perché Pelia era morto. Medea infatti fece in modo che Pelia non resuscitasse.
 
[[Acasto]] sostituì il padre Pelia sul trono, organizzò in suo onore dei giochi ginnici e bandì Giasone e Medea, nonché le sorelle parricide da Iolco.