La guerra è finita (film 1966): differenze tra le versioni

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È presente nell'opera di '''Resnais''', un particolare rapporto di "rispettosa integrazione" <ref>[[Goffredo Fofi]], cit.;</ref> con gli autori, quasi sempre non molto famosi, dei soggetti dei suoi film. In questo caso, un [[soggetto]] legato a reali esperienze di un esule politico, si traduce in un "grande rispetto del vero", <ref>[[Giovanni Grazzini]], "[[Il Corriere della sera]]", 30 marzo 1967</ref> in una "grande intelligenza e sensibilità...nella penetrazione psicologica del complesso protagonista", <ref>[[Giovanni Grazzini]], cit.;</ref> nella rappresentazione di "una soggettività concreta, storicamente datata e riconoscibile", <ref>[[Adelio Ferrero]], "[[Cinema nuovo]]" cit. in "Recensioni e saggi, 1956-1977, Edizioni Falsopiano, Alessandria, 2005</ref> in un racconto che ha "tutto il peso denso dei fatti e l'ansiosa illuminazione della poesia". <ref>[[Filippo Sacchi]]. "[[Il Corriere della sera]]", 5 febbraio 1967</ref>
 
Verità, concretezza, autenticità trovano un corrispettivo stilistico nel modificarsi della "partitura del ritmo eminentemente musicale" <ref>[[Sergio Arecco, "Alain Resnais" in "Dizionario dei registi del cinema mondiale", Giulio Einaudi editore, Torino, 2006</ref> che caratterizza i film di [[Alain Resnais]]. Il continuo intervento nella [[narrazione]] di [[flash-back]], flussi della memoria, "falde del passato", <ref>[[Gilles Deleuze]], cit. in Arecco</ref> dei film precedenti ( in particolare [[Muriel, il tempo di un ritorno]] si arricchisce di premonizioni, intuizioni sul futuro (spesso, ad esempio, si affaccia nel mondo interiore di Diego Mora l'immagine del compagno Juan arrestato, come possibile conseguenza delle sue possibili azioni). Anche se il ritmo continua ad essere vertiginoso, con 682 inquadrature nell'intero film, ciò, inserito all'interno di una narrazione più pacata e distesa, consente allo spettatore di disporre di una superiore quantità di conoscenze.<ref>"Nelle risposte che do inserisco tutto quello di cui dispongo come elementi di informazione. Lui (lo spettatore) ed io abbiamo la stessa quantità di conoscenze...Autori, personaggi e spettatori ne sanno in ogni momento esattamente lo stesso." [[Alain Resnais]] in [[Goffredo Fofi]], cit.; </ref>
 
==Note==