Energia nucleare nel mondo: differenze tra le versioni

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====Spagna====
In [[Spagna]] quasi il 20% dell'energia elettrica prodotta in totale viene generata da 7 centrali elettronucleari in funzione che dispongono complessivamente di 8 reattori attivi e 2 fermati. Nel [[1983]] è stata promulgata una [[moratoria]] dal governo [[socialista]] e si sono discussi a lungo i programmi per l'abbandono dell'energia nucleare. È inoltre stata abbandonata la costruzione di 2 centrali per un totale di 4 reattori (2 BWR a Valdecaballeros e 2 PWR a Lemoniz) che erano all'epoca in corso d'opera<ref>Wikipedia inglese: [[:en:Valdecaballeros Nuclear Power Plant|]], [[:en:Lemoniz Nuclear Power Plant|]]</ref>. Si è puntato molto sull'[[Energia eolica|eolico]], che ormai soddisfa quasi per intero i consumi elettrici dell'[[Andalusia]], permettendo alla Spagna di vantare il secondo posto al mondo dopo la [[Germania]] per produzione di energia eolica e un totale del 16,52% di elettricità prodotta da [[Energie rinnovabili|fonti rinnovabili]].
 
Nel [[2004]] il Presidente [[José Luis Rodríguez Zapatero|Zapatero]] disse «Manterremo il nostro compromesso di sostituzione graduale di energia atomica per altre più sicure, pulite e meno costose, in modo ordinato nel tempo e con il massimo di consenso sociale»; nel [[settembre]] del [[2006]] ha promesso che non rinnoverà il permesso di esercizio alla centrale elettronucleare attiva più vecchia del Paese, quella di Santa Maria de Garoña a Burgos, che fu completata nel [[1971]] e la cui licenza di esercizio scadeva nel luglio [[2009]] mentre la vita operativa di 40 anni raggiungerà la scadenza nel [[2011]]. Zapatero ha promesso anche di non rinnovare il permesso a nessuno degli altri sette reattori attivi, che dovrebbero pertanto chiudere entro il [[2014]], come quasi da programma di [[Joaquín Almunia Amann|Joaquín Almunia]], che nel [[1999]] aveva detto «Chiuderò tutte le centrali in 15 anni e Garoña subito<ref>[http://www.peacelink.it/ecologia/a/18694.html La Spagna cancella il nucleare e punta all'energia «pulita»], di Gian Antonio Orighi</ref>».