Orso Orseolo: differenze tra le versioni

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L'elezione patriarcale di Orso incontrò l'immediata opposizione del suo naturale rivale, il [[patriarca di Aquileia]] [[Poppone]], che vantava diritti sulla cattedra gradense e si prodigò per denunciare presunte irregolarità nell'elezione, appellandosi a [[papa Benedetto VIII]].</br>
I problemi, per Orso, erano però solo appena iniziati. Il crescente assolutismo del doge Ottone, infatti, lo strapotere degli Orsoli e la stessa occupazione delle cariche ecclesiastiche da parte di Orso e Vitale, alimentavano opposizione e sentimenti di rivolta.</br>
La scintilla della ribellione scoccò nel [[1023]] ed Orso fu costretto a cercare rifugio in [[Istria]], a seguito del fratello Ottone, lasciando un pericoloso vuoto di potere a [[Grado (GOItalia)|Grado]].
 
Ad approfittare dell'occasione fu immediatamente il patriarca Poppone, che tentò di sfruttare il momento favorevole per riunire i due patriarcati sotto l'originaria egida di [[Aquileia]]. Con la scusa di proteggere la sede patriarcale sorella, dunque, il patriarca di Aquileia entrò in Grado, conquistandola. Il tentativo venne però in breve frustrato dal ritorno di Orso e Ottone dall'esilio istriano, richiamati proprio a seguito dell'aggressione militare di Poppone.</br>