Ritratto della duchessa de Alba: differenze tra le versioni

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Si racconta che la [[duchessa de Alba]] un giorno visitò [[Goya]] nel suo studio e chiese al pittore di [[Cosmetico|truccarla]]. Successivamente Goya confidò ad un amico<ref>[[Goya|F. Goya]], ''Cartas a Martin Zapater'', [[1982]], [[Madrid]]</ref> che era stato certamente un piacere più grande quell'operazione che non dipingere una tela. L'episodio è certamente emblematico del carattere dei personaggi in questione.
 
La duchessa, nella scala gerarchica della società [[Spagna|spagnola]] del [[XVIII secolo|tempo]], veniva subito dopo la [[Maria Luisa di Borbone-Parma|regina]], mentre le umili origini di Goya, benchèbenché fosse in quel momento ricco e famoso, lo collocavano su uno degli ultimi gradini. Si trattava dunque di una richiesta insolita, se non addirittura di una provocazione, da parte di una donna che aveva reputazione di grande fascino ma anche di vizio, capriccio, egocentrismo.
 
Come notò un francese: "Quando passa tutti corrono alla finestra...!". La [[Maria Luisa di Borbone-Parma|regina]], con una punta di malizia osservava che ella fosse "... ancora splendida come nel rigoglio della giovinezza".
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== Analisi ==
 
Goya ritrae per la prima volta la [[duchessa de Alba|duchessa]] in una tela di ineguagliato gusto, dove la donna torreggia, immagine stessa della [[Spagna]] orgogliosa. Lo sfondo brullo, con arsi declivi sotto un cielo pesante che sembra debba venir giù da un momento all'altro – uno di quei momenti sospesi che spesso i pittori amano cogliere – non è altro che un pretesto perchèperché la figura impettita della donna si stagli ancor più distintamente.
 
Una foresta di capelli neri, appena fermata da un gran fiocco rosso, le incornicia il volto minuto e severo. Un secondo fiocco rosso è appuntato sul seno prosperoso, cui dà risalto una fascia enorme, di nuovo rossa, stretta in vita. L'abito è bianco, la linea pulita, la composizione è ottenuta con pochi colori, la semplicità dell'insieme è in contrasto con la rigidità della postura e col gesto imperioso della mano che indica la scritta sulla sabbia: ''A la Duquesa de Alba. Fr. de Goya 1795.'' Un bel caratterino, un temperamento cui solo Goya poteva tener testa.