Demetrio di Faro: differenze tra le versioni

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Demetrio aveva sposato [[Triteuta]], la prima moglie del re Agrone e madre del re [[Pinne d'Illiria|Pinne]], re di diritto, anche se non di fatto.
 
===[[Prima guerra illirica]]===
{{Vedi anche|Prima guerra illirica}}
 
Continuando la politica aggressiva di Agrone, gli Illiri nel [[229 a.C.]] assediarono e in breve tempo conquistarono ''[[Corcira]]'' (la attuale [[Corfù]]) e Demetrio fu nominato governatore.
Subito dopo, proprio all'inizio della [[Prima guerra illirica]], Demetrio tradì la regina Teuta, consegnò Corcira ai Romani e si unì a loro nella campagna militare.
Alla conclusione del conflitto i Romani lo nominarono re di quello che rimaneva del regno illirico, ma con la presenza di numerose guarnigione romane, dato che non ne avevano piena fiducia.
 
===[[Seconda guerra illirica]]===
{{Vedi anche|Seconda guerra illirica}}
Successivamente, Demetrio si alleò con il re macedone [[Antigono III Dosone|Antigono Dosone]] e lo aiutò nella guerra contro [[Cleomene III]], re di [[Sparta]]. Riteneva in questo modo di essersi assicurato il potente appoggio della [[Regno di Macedonia|Macedonia]]; al tempo stesso pensava che [[Roma]] fosse troppo impegnata con la conquista della [[Gallia Cisalpina]] e con il crescente confronto con [[Cartagine]] ed [[Annibale]] per occuparsi anche di altri fronti. <br>
 
Demetrio iniziò proditoriamente ad avventurarsi con atti di pirateria nel [[mare Adriatico]]; i Romani, al contrario, reagirono tempestivamente ed inviarono il console [[Lucio Emilio Paolo (console 219 a.C.)|Lucio Emilio Paolo]], che in brevissimo tempo occupò le principali roccaforti nemiche, occupò la stessa Pharos e costrinse Demetrio a trovare rifugio presso [[Filippo V di Macedonia|Filippo V]].
Successivamente, Demetrio si alleò con il re macedone [[Antigono III Dosone|Antigono Dosone]] e lo aiutò nella guerra contro [[Cleomene III]], re di [[Sparta]].<ref name="Polibio3,16,3">[[Polibio]], ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'', III, 16, 3.</ref> Riteneva in questo modo di essersi assicurato il potente appoggio della [[Regno di Macedonia|Macedonia]]; al tempo stesso pensava che [[Roma]] fosse troppo impegnata con la conquista della [[Gallia Cisalpina]] e con il crescente confronto con [[Cartagine]] ed [[Annibale]] per occuparsi anche di altri fronti.<ref name="Polibio3,16,3"/> Demetrio iniziò proditoriamente ad avventurarsi con atti di pirateria nel [[mare Adriatico]], saccheggiando e distruggendo le città illiriche soggette ai [[Repubblica romana|Romani]], e violando la clausola del trattato, nvigando con 50 [[lembo|lembi]] oltre [[Lisso]] e devastando molte delle [[isole Cicladi]].<brref name="Polibio3,16,3"/>
 
Demetrio iniziò proditoriamente ad avventurarsi con atti di pirateria nel [[mare Adriatico]]; iI Romani, al contrario, reagirono tempestivamente ed inviarono il console [[Lucio Emilio Paolo (console 219 a.C.)|Lucio Emilio Paolo]], che in brevissimo tempo occupò le principali roccaforti nemiche, occupò la stessa Pharos e costrinse Demetrio a trovare rifugio presso [[Filippo V di Macedonia|Filippo V]].
 
Alla corte del re macedone Demetrio trascorse il resto della propria vita, diventandone uno dei consiglieri più ascoltati. I Romani inviarono una ambasciata presso la corte macedone, per chiederna la consegna, ma senza risultati <ref><small>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', XXII, 33.</small></ref>.
 
===[[Prima guerra macedonica]]===
{{Vedi anche|Prima guerra macedonica}}
 
Nel [[217 a.C.]] Filippo fu informato della grande vittoria [[Cartagine|cartaginese]] nella [[battaglia del lago Trasimeno]] e mostrò la lettera al solo aDemetrio, che, probabilmente vedendo una probabilità di riconquistare il regno perduto, gli consigliò immediatamente di addivenire a una [[pace]] con gli Etoli e rivolgere la sua attenzione verso l'[[Italia]] e l'[[Illiria]]. Secondo Polibio, Demetrio avrebbe detto
{{quote|Dal momento che la Grecia è già completamente a te obbediente, e lo rimarrà in futuro: gli [[achei]] per affetto genuino e vero; gli Etoli per il [[terrore]] che i disastri nella presente guerra hanno instillato in loro. L'Italia, e la tua traversata verso di essa, è il primo passo verso l'acquisizione di un impero universale, al quale nessun altro ha un diritto maggiore del tuo. E adesso è il momento di agire, quando i romani soffrono per un rovescio di fortuna.<ref> {{en}}Polibio, [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Plb.+5.101 5.101].</ref>}}