Al di là del principio di piacere: differenze tra le versioni

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Mauro Lanari (discussione | contributi)
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==Il dualismo di Empedocle==
Se [[Sigmund Freud]] formula il [[conflitto (psicologia)|conflitto psicologico]] in termini dualistici fin dai suoi primi scritti, è solo nel [[1920]], con ''Jenseits des Lustprinzips'' (''[[Al di là del principio del piacere]]''),<ref>Sigmund Freud, ''Al di là del principio di piacere'' (1920), in ''[[Opere di Sigmund Freud]] (OSF) vol. 9. L'L’[[Io (psicologia)|Io]] e l'l’[[Es (psicologia)|Es]] e altri scritti 1917-1923'', Torino, Bollati Boringhieri, 1986. <small>ISBN 9788833900599.</small> Ed. ''paperback'' 2006. <small>ISBN 9788833904795.</small></ref> che egli presenta tale conflitto mediante concetti desunti dal [[Empedocle#Il pensiero|pensiero di Empedocle]], il quale parla d'und’un dissidio cosmico fra i princìpi o forze di Amore (o Amicizia) e Odio (o Discordia).
 
«Empedocle di Agrigento, nato all’incirca nel [[495 a.C.]], si presenta come una figura fra le più eminenti e singolari della storia della civiltà greca [...] Il nostro interesse si accentra su quella dottrina di Empedocle che si avvicina talmente alla dottrina psicoanalitica delle pulsioni, da indurci nella tentazione di affermare che le due dottrine sarebbero identiche se non fosse per un’unica differenza: quella del filosofo greco è una fantasia cosmica, la nostra aspira più modestamente a una validità biologica. [...] I due principi fondamentali di Empedocle – ''[[philìa]]'' (amore, amicizia) e ''[[neikos]]'' (discordia, odio) – sia per il nome che per la funzione che assolvono, sono la stessa cosa delle nostre due pulsioni originarie Eros e Distruzione”Distruzione.»<ref>Sigmund Freud, ''Analisi terminabile e interminabile'' (1937), in ''OSF vol. 11. L'uomoL’uomo Mosè e la religione monoteistica e altri scritti 1930-1938'', Torino, Bollati Boringhieri, 2008, pp. 527-529. <small>ISBN 9788833901152.</small> Ed. ''paperback'' 2009. <small>ISBN 9788833904818.</small></ref>
 
Il nome di [[Eros]] deriva da quello della divinità [[antica Grecia|greca]] dell'amoredell’amore, e «tende a creare organizzazioni della realtà sempre più complesse o armonizzate, [mentre] Thanatos tende a far tornare il vivente a una forma d'esistenzad’esistenza inorganica.»<ref>[[Umberto Galimberti]], ''Enciclopedia di psicologia'', Garzanti, Torino, 2001, p. 802. <small>ISBN 8811504791</small></ref>
 
«Thanatos [o [[Destrudo]]] non compare negli scritti di Freud, ma egli, a quanto riferisce [[Ernest Jones|Jones]],<ref>Ernest Jones, ''Vita e opere di Freud'', vol. 3: ''L'ultimaL’ultima fase (1919-1939)'', Milano, Garzanti, 1977. <small>{{NoISBN}}.</small></ref> l'avrebbel’avrebbe talvolta usato nella conversazione. L'usoL’uso nel linguaggio psicoanalitico è probabilmente dovuto a [[Paul Federn|Federn]].»<ref>[[Jean Laplanche]], [[Jean-Bertrand Pontalis]], a cura di [[Luciano Mecacci]] e [[Cyhthia Puca]], ''Enciclopedia della psicoanalisi'', vol. 2, Bari-Roma, Laterza, voce ''Thanatos'', 8<sup>a</sup> ed. 2008. <small>ISBN 9788842042594.</small> {{en}} ''The language of psycho-analysis'', Karnac, ''Paperbacks'', 1988. <small>ISBN 0946439494; ISBN 9780946439492.</small> [http://books.google.it/books?id=DCpokE8C2WgC&pg=PA447&dq=Thanatos+%22Greek+term%22+(%3D+Death)#v=onepage&q=Thanatos%20%22Greek%20term%22%20(%3D%20Death)&f=false Disponibile online, p. 447].</ref>
 
==Sabina Spielrein e Barbara Low==