Giustiniano Partecipazio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fabio.gastone (discussione | contributi)
Riga 69:
 
Quasi al contempo, il [[6 giugno]] di quello stesso anno, però, l'imperatore Lotario tentava di sferrare un nuovo colpo convocando a [[Mantova]] un [[concilio]] per ristabilire il primato del [[patriarcato di Aquileia]] sulla [[provincia ecclesiastica|metropolia]] [[patriarcato di Grado|di Grado]]. Conformemente alle sue attese il concilio aveva deliberato la sottomissione delle [[diocesi]] dell'[[Istria]] alla potestà dell'aquileiense Massenzio e a nulla era valso l'appello del patriarca rivale Venerio al [[papa]], per l'improvvisa morte di [[papa Eugenio II|Eugenio II]].<br>
La situazione era così particolarmente critica per la chiesa veneziana, quando si verifico l'evento di gran lunga più importante della sua storia: la traslazione del corpo di [[San Marco Evangelista]]. Da sette secoli, infatti, la tradizione attribuiva al santo l'evangelizzazione delle genti lagunari e aquileiensi e molti si recavano in pellegrinaggio a venerare le sue spoglie ad [[Alessandria d'Egitto]], dove erano custodite. Così due mercanti veneziani, [[Bon dida Malamocco]] e [[Rustico dida Torcello]], su ordine esplicito di Giustiniano corruppero due monaci alessandrini e trafugarono la salma, facendola passare alla dogana saracena ricoperta di carne di maiale, impura per i musulmani. Così il [[31 gennaio]] [[828]] il corpo di San Marco, tra il tripudio generale, giunse a [[Venezia]].<br>
Rinforzato in tal modo il prestigio religioso del ducato, col possesso delle sacre e preziosissime reliquie, San Marco divenne nuovo patrono della città e dello Stato, a fianco del bizantino [[San Teodoro di Amasea|San Teodoro]]. Giustiniano ordinò quindi la costruzione, accanto alla cappella palatina dedicata a Teodoro, del primo nucleo della [[Basilica di San Marco (Venezia)|basilica di San Marco]], su un terreno appartenente alle monache di San Zaccaria, alle quali concesse in cambio un annuo tributo.