Econofisica: differenze tra le versioni
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Gli economisti classici sono in genere portatori di una disciplina economica basata per lo più sulla comprensione e sull'analisi qualitativa, o al più semi-quantitativa, piuttosto che su una analisi puramente quantitativa tipica delle '[[scienza dura|scienze dure]]' come appunto la fisica. In questo senso l'econofisica, che non abbandona i concetti base propri dell'economia classica (come ad esempio lo nozione di [[equilibrio economico]]), ma li integra con il rigore proprio della fisica-matematica e le nozioni della fisica teorica, si pone come un possibile superamento o una vera e propria rivoluzione metodologica di analisi rispetto all'impostazione economica classica.
I modelli proposti nell'ambito dell'econofisica, sebbene spesso eleganti dal punto di vista del formalismo matematico, non hanno però allo stato attuale ([[2005]]) ancora prodoto risultati notevoli di carattere ''quantitativo'',
Una possibile critica che spesso viene mossa da alcuni economisti classici nei confronti dell'analisi e della modellistica economica avanzata è quella dell'impossibilità di modellizzare variabili intangibili, non quantificabili, ma fondamentali come ad esempio l'[[innovazione]] di cui l'economia stessa fortemente si nutre e che falserebbe le prognosi del modello.
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