Rubiera: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 32:
L'originario nome di Rubiera è ''Corte de Herberia'', e potrebbe derivare dal celtico ''her-beria'' («in mezzo alla pianura»), mentre al Museo lapidario di Modena si conserva una lapide del [[259]], che racconta della costruzione di un ponte in pietra sul [[Secchia]] da parte degli imperatori romani [[Gallieno]] e [[Valeriano]], dopo che quello precedente realizzato in legno era andato distrutto da un incendio.
 
Le prime notizie di epoca storica risalgono al [[915]], quando essa era feudo dei Supponidi, poi passò agli Obertenghi. Nell’alto Medioevo il centro perde importanza a favore della campagna circostante, e proprio in questa occasione che prendono le mosse gli insediamenti abitativi prima sconosciuti intorno alla pieve dei santi [[San Faustino|Faustino]] e [[San Giovita|Giovita]], che risale al [[980]]. [[File:Torre dell'orologio Rubiera.JPG|thumb|left|150px300px|La torre dell'orologio]]
 
Nel [[XII secolo]], attraverso l'intervento del comune di [[Reggio Emilia]], il centro collocato strategicamente sulle rive del Secchia e capace di controllare i traffici che correvano lungo la [[via Emilia]], recupera importanza. Se ne trovano tracce storiche sui documenti con il nome di Herberia, difeso da mura possenti e da un sicuro ''castrum''. Proprio la nuova connotazione militare del centro che si va popolando di gente proveniente anche dalle zone limitrofe finirà per essere il denominatore comune di una parte sostanziosa della storia successiva: le battaglie tra modenesi e Reggiani nel [[1200]]; gli scontri tra le fazioni reggiane del secolo successivo; le battaglie tra il [[XV secolo|XV]] e [[XVIII secolo]] tra eserciti di diversa provenienza. È da ricordare che a Rubiera nel [[maggio]] [[1409]], in una battaglia contro i [[Visconti]], fu ucciso [[Ottobono Terzi]], ultimo signore di Reggio. Per circa due secoli Rubiera fu feudo dei Boiardi (discendenti dei Bianchi di Lunigiana) che nel [[1423]] dagli Estensi furono «convinti» a scambiare questo feudo con [[Scandiano]]. Dal 1512 al 1523 Rubiera fu conquistata dai Pontifici che la infeudarono ai Pio di [[Carpi]]: al ritorno degli Este, la troviamo feudo della famiglia Sacrati originaria di [[Fusignano]] ([[Ravenna|RA]]) e fedelissima del Duca; la rocca fu ancora rafforzata e circondata da un profondo fossato che prendeva acqua dal [[Tresinaro]]. Venne poi adibita a prigione per i reati più gravi, e fu a Rubiera (dipendente allora da Modena) che si riunì il Tribunale Statario che emise ed eseguì, il [[16 ottobre]] [[1822]], la condanna a morte del cospiratore [[Carboneria|carbonaro]] don [[Giuseppe Andreoli]]. [[File:Forte di Rubiera.JPG|thumb|left|150px300px|I resti molto rimaneggiati del forte di Rubiera]]
 
Raggiunta l'unità d'[[Italia]], Rubiera manda in archivio la sua connotazione militare abbattendo le mura che cingevano il borgo, mentre il Forte nel [[1873]] passa dallo Stato ai privati rinunciando al suo ruolo di prigione temutissima per le atroci condizioni di vita cui venivano sottoposti i suoi ospiti. A quei tempi i rubieresi lo chiamavano «Sasso» perché appunto diroccato e in abbandono. Nel [[1922]], allo scopo di raddrizzare il tracciato della [[via Emilia]], venne demolita la parte centrale; il resto fu adibito ad abitazioni. La storia più recente di Rubiera coincide con l'impulso che tutto il comprensorio industriale della zona ha avuto. Il territorio comunale è tutto pianeggiante e ciò ha consentito la diffusione massiccia sia di coltivazioni agricole che di attività industriali di vario tipo. Il recupero recente di numerosi palazzi storici del centro ha fatto tornare in possesso dei rubieresi i luoghi di maggior prestigio e storia cittadina.