Teoria e prassi del collettivismo oligarchico: differenze tra le versioni

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*Nel '''capitolo I''' - ''[[L'ignoranza è forza]]'' - vengono esposti i principi del [[bispensiero]]<ref>Ibidem, pp. 237 e ss</ref> e viene spiegato il senso dello slogan che dà il titolo al capitolo. Inoltre si spiegano i meccanismi di [[lotta di classe]] che hanno sempre mosso le meccaniche sociali nella storia umana, con la dialettica fra la classe detta degli "Alti" (detenenti il potere), quella dei "Medi" (aspiranti al potere) e quella dei "Bassi" (le masse sempre sottomesse, o [[Prolet]]). Attraverso il controllo del pensiero, del passato e la guerra permanente, l'attuale classe degli "Alti" - corrispondente al [[Partito Interno]] ha definitivamente cristallizzato la situazione storica, impedendo ogni ulteriore rovesciamento rivoluzionario del potere a favore della classe dei "Medi".
 
*Nel '''capitolo III''' - ''[[La guerra è pace]]'' - viene illustrato il meccanismo della guerra perpetua, funzionale alla distruzione del surplus di produzione di beni e servizi<ref>Ibidem, pp. 216 e ss.</ref> e al mantenimento di un clima psicologico delle masse di isterismo e odio costante<ref>Ibidem, p. 219</ref>. In questo capitolo si spiega anche il funzionamento della scienza tecnologica<ref>Ibidem, p. 221</ref> coi limiti imposti dall'ideologia, dalla [[neolingua]] e dal [[bispensiero]]: la scienza in teoria è impegnata nello sviluppo di armi apocalittiche (addirittura i terremoti artificiali), ma in realtà si può dire che essa resti pressochèpressoché bloccata, data l'assoluta mancanza di necessità di nuove armi e - ovviamente - di ogni progresso che possa migliorare le condizioni di vita umane. Il progresso viene concepito solo per tutto ciò che possa allargare la sfera del potere del Socing e restringere la libertà dei singoli individui. Il capitolo riassume gli obblighi dell'elite del [[Partito Interno]] essenzialmente nel non consentire la morte dei propri sudditi in maniera massiccia (tale da costituire una minaccia demografica al proprio potere) e contemporaneamente mantenere il proprio superstato al medesimo livello militare degli altri due. Assolti questi due compiti, l'elite può plasmare la realtà a suo capriccio<ref>Ibidem, p. 225</ref>.
 
==Note==