Alfa Romeo Gran Sport Quattroruote: differenze tra le versioni

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}}L''''Alfa Romeo Gran Sport Quattroruote''' è una vettura [[spyder]] due posti, costruita dal [[1965]] al [[1967]].
 
Nei primi [[Anni 1960|anni sessanta]], dietro sollecitazione di [[Gianni Mazzocchi]] (allora "patron" della rivista "[[Quattroruote]]") e con la partecipazione della Carrozzeria [[Zagato]], l'[[Alfa Romeo]] decise di produrre, in serie limitata, una riedizione della gloriosa "[[Alfa Romeo 6C 1750|6C 1750 Gran Sport]]" che aveva mietuto innumerevoli consensi e allori sportivi, negli [[anni 1930|anni '30trenta]].
 
La carrozzeria della "Gran Sport replica" veniva costruita dalla Zagato sulla meccanica della [[Alfa Romeo Giulia|Giulia TI]], seguendo gli schemi stilistici del modello originale d'anteguerra, anch'esso realizzato alla Zagato nel [[1929]].
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[[Immagine:Ar1750gs4rWP.jpg|200px|left|thumb|Linea di assemblaggio alla Zagato della "Gran Sport" nel 1966]]
 
La moda di trasformare le automobili di serie in finte vetture d'epoca era giunta a cavallo dell'"onda [[beat]]" dei primi [[anni 1960|anni '60sessanta]] che aveva visto l'intervento di molte carrozzerie, anche italiane come la [[Vignale]] e la [[SIATA]] che, su meccaniche [[Fiat]], producevano rispettivamente la "[[Fiat 500|500 Gamine]]" e la "[[SIATA 850 Spring|850 Spring]]".
 
Probabilmente per il ritardo con cui venne proposta e nonostante il ragionevole [[prezzo]] di listino (2.360.000 lire contro 1.570.000 lire della Giulia TI nel 1966), questo modello non ebbe il successo sperato e ne venne fermata la produzione nel dicembre 1967, pur continuando a permanere nel listino ufficiale Alfa Romeo fino al [[1969]], per smaltire le ultimi esemplari, dei 92 costruiti.