Parnaso (Mantegna): differenze tra le versioni

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{{tmp|Opera pittorica}}
[[File:| immagine=Andrea Mantegna 043.jpg|thumb|300px|''Parnaso'']]
| grandezza immagine=300px
[[File:Andrea Mantegna 045.jpg|thumb|200px|Vulcano]]
| titolo=Parnaso
[[File:Mantegna, parnaso dettaglio 01.jpg|thumb|200px|Mercurio e Pegaso]]
| artista=[[Andrea Mantegna]]
| anno=[[1497]]
| tecnica=[[tempera]] a colla e oro
| supporto=[[pittura su tela|tela]]
| altezza=54,6
| larghezza=70,7
| città=[[Parigi]]
| ubicazione=[[Louvre]]
}}
 
Il cosiddetto '''''Parnaso''''' è un dipinto [[tempera]] [[su tela]] (150x192 cm) di [[Andrea Mantegna]], risalente al [[1497]] e conservato oggi al [[Louvre]] di [[Parigi]].
 
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==Descrizione e stile==
[[File:Andrea Mantegna 045.jpg|thumb|200px|left|Vulcano]]
L'interpretazione tradizionale si basa su un poemetto di [[Battista Fiera]] della fine del XV secolo, dove si identificava il quadro come una rappresentazione del [[Parnaso]], culminante nell'allegoria di [[Isabella d'Este|Isabella]] come [[Venere (divinità)|Venere]] e suo marito [[Francesco II Gonzaga|Francesco Gonzaga]] come [[Marte (divinità)|Marte]], sotto il cui regno fioriscono le artarti simboleggiate da [[Apollo]] e le [[Muse (mitologia)|Muse]].
 
In generale l'opera mostra l'amore adulterino tra Venere e Marte, rappresentati su un arco naturale di roccia davanti a un letto simbolico, sullo sfondo dila vegetazione ha molti frutti nella parte sinistra (maschile) e uno solo nella parte destra (femminile), simboleggiando la fecondazione. La posa di Venere è ripresa dalla statuaria antica, ma in generale essa appare come una donna reale, in tutta la sua voluttuosa bellezza: la candida pelle della sua nudità risalta specialmente dall'accostamento all'armatura di Marte. Assieme a loro sta [[Anteros]] o l'Amore celeste, che benedice la loro unione. Venere tiene in mano la freccia d'oro di [[Cupido]] disarmato, con la quale generegenera amore. Si tratta di un'esaltazione dell'amore divino, opposto a quello carnale, che genera Armonia. Quest'ultimo, con in mano ancora l'arco, ha una lunga cerbottana con la quale mira ai genitali di [[Vulcano (divinità)|Vulcano]], marito di Venere, che è raffigurato nella sua fucina nella grotta, intento a forgiare nuove frecce. Alle sue spalle si trova dell'[[uva]], simbolo forse dell'intemperanza degli ubriachi.
 
[[File:Mantegna, parnaso dettaglio 01.jpg|thumb|200px|Mercurio e Pegaso]]
Nella radura sotto l'arco [[Apollo]] (a sinistra, già scambiato per [[Orfeo]] nell'inventario del [[1542]]) suona la [[cetra]] e le nove [[Muse (mitologia)|Muse]] danzano beatamente simboleggiando l'armonia universale: notevola fu la capacità di Mantegna nell'orchestrare i movimenti del nutrito gruppo danzante, i cui abiti fluenti creano un ritmo lineare di grande raffinatezza. Secondo la mitologia il canto delle nove sorelle provocava eruzioni vulcaniche e altri cataclismi, simboleggiati nelle montagne crollanti in alto a sinistra. A tali disastri poneva rimedio [[Pegaso]] battendo il proprio [[zoccolo]]: esso si trova infatti raffigurato in primo piano a destra, di dimensioni quindi leggermente maggiori, ingioiellato e nell'atto di alzare la zampa. Il suo tocco di zoccolo fece anche scaturire la fonte [[Ippocrene]] che alimentava le cascate del [[monte Elicona]], visibili sullo sfondo: le Muse danzavano proprio in un boschetto di questo monte, per cui la titolazione tradizionale come "Parnaso" sarebbe incorretta.
 
Accanto a lui si trova [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] colto in posa contemplativa e vestito dei suoi tipici attributi quali il cappello alato, il [[caduceo]] (bastone con le serpi intrecciate) e i calzari da messaggero degli dei. La sua presenza era docvutadovuta alla protezione che assicurò alla coppia adultera.
 
==Bibliografia==