Polemone II del Ponto: differenze tra le versioni

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Dai 17 fino ai 38 anni, Polemone visse come privato cittadino nel Ponto e assistette sua madre nell'amministrazione del reame. Quando questa morì nel 38 d.C., Polemone le succedette e si trovò a regnare da solo su [[Ponto]], [[Colchide]] e [[Cilicia]].
 
Intorno ai 50, Polemone venne attratto dalla ricchezza e bellezza della principessa [[giudea]] [[Berenice di Cilicia|Giulia Berenice]] (figlia di [[Erode Agrippa I]]), incontrata nella [[Tiberiade]] durante una visita al re [[Erode Agrippa I|Agrippa I]]. Berenice a sua volta volle sposare Polemone II per fare finire le dicerie sul fatto che lei e suo fratello avessero commesso [[incesto]]. Berenice era precedentemente rimasta vedova nel 48 quando il secondo marito, suo zio paterno [[Erode III|Erode di Calcide]], morì. Ebbe due figli con lui, Bereniciano e Ircano. Berenice comunque stabilì le condizioni che Polemone doveva convertirsi al [[giudaismo]], il quale comprendeva sottoporsi al rito della [[circoncisione]], prima del matrimonio. Polemone assentì. Il matrimonio si fece ma comunque non durò a lungo, e Berenice lasciò il Ponto con i suoi figli per ritornare alla corte di suo fratello. Polemone abbandonò il giudaismo e, secondo la leggenda di [[Bartolomeo apostolo]], accettò il [[cristianesimoCristianesimo]], ma soltanto per diventare poi nuovamente pagano.
 
Polemone ribatezzò la città di Fanizan con il suo proprio nome, [[Fatsa|Polemonio]] (attuale [[Fatsa]] [[Turchia]]). Nel 62 d.C., [[Nerone]] indusse Polemone ad abdicare al trono pontico, e il Ponto, inclusa la Colchide, divenne una provincia romana. D'allora fino alla sua morte, Polemone regnò soltanto sulla Cilicia.