Gens Veturia: differenze tra le versioni

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L'antichità della ''gens Veturia'' è peraltro desumibile dal suo stesso [[nomen]], derivato dall'aggettivo latino ''"vetus"'', che significa ''"antico", "vecchio"''.
 
Secondo una tradizione l’origine della gens Veturia sarebbe collocata territorialmente nella zona dell’[[Aniene]], quindi in rapporto con i [[Sabini]]. L'origine Sabina della ''gens Veturia'' si desumerebbe altresì dalla storia di un suo personaggio leggendario, [[Mamurio Veturio]]. Costui fu un abile fabbro, che venne incaricato dal re [[Numa Pompilio]] di realizzare undici perfette copie di uno scudo sacro provenutogli dal cielo, l’[[Ancilia|Ancile]], per impedire che potesse essere trafugato. Infatti la [[ninfa]] [[Egeria]] aveva spiegatorivelato a Numa che finché l'Ancile fosse rimasto a Roma, questa avrebbe sempre trionfato sui suoi nemici.
 
Questi dodici scudi sacri (tra i quali il vero Ancile) vennero affidati in custodia ad un collegio di dodici sacerdoti costituito per l’occasione da Numa, i [[Salii]]. Mamurio Veturio non volle accettare alcuna ricompensa in denaro per il suo lavoro, ma chiese a Numa Pompilio l’onore di essere ricordato nel canto dei Salii, il ''[[Carmen Saliare]]'', e venne accontentato. Così durante i loro rituali i Salii invocavano Mamurio, ed in suo onore la festa del 14 marzo (corrispondente al capodanno dell’antico calendario romano), già chiamata ''Equirria'', prese il nome di ''Mamuralia''. Durante questa importante festa popolare Mamurio Veturio, rappresentato come un vecchio vestito di pelli impersonava l’anno ormai trascorso, che veniva cacciato dalla folla a colpi di bastone per far posto all’anno nuovo.