Henry Fielding: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
ciao : ) Nato nei pressi di [[Glastonbury]], nel [[1707]], figlio di Edmund Fielding e Sarah Gould Fielding, primogenito di sette fratelli fra cui [[Sarah Fielding|Sarah]], anch'essa scrittrice di successo, Henry apparteneva a una famiglia di buona borghesia per nascita, ma di mezzi limitati: il padre infatti era nipote del terzo conte di Denbingham, la madre proveniva da una famiglia di magistrati.
Dopo la morte della madre nel [[1718]] il padre si risposò e il giovane Fielding fu mandato ad [[Eton]] ([[1719]] - [[1724]]) dove ebbe modo di studiare e apprezzare la [[letteratura greca]] e [[letteratura latina|latina]].
 
Trasferitosi a [[Londra]] per studiare diritto, scrisse le sue prima commedie nel [[1728]], su incoraggiamento della cugina Lady Mary Worthley Montague. Nello stesso anno, per continuare i suoi studi, si recò all'[[Università di Leida]], dove ampliò la sua conoscenza delle letterature antiche, ma già dal [[1729]] era di nuovo a Londra, dove iniziò una carriera di successo come commediografo,cc scrivendo, tra il [[1729]] e il [[1737]] 25 pièce teatrali, tra cui la più famosa è ''The Life and Death of Tom Thumb the Great'' ([[1730]]). Scrittore di parte [[Tory]], le sue opere erano pesantemente critiche nei confronti del governo, allora guidato da Sir [[Robert Walpole]] ([[Whig]]) e la promulgazione da parte delle autorità, del '' [[Licensing Act|Theatrical Licensing Act]]'' ([[1737]]), disponendo che ogni nuova opera teatrale dovesse essere approvata dall'autorità, prima di poter essere messa in scena, pose fine alla carriera di Fielding come autore di teatro.
 
Resa impossibile dal ''Licensing Act'' ogni forma di satira politica sul palcoscenico, Fielding continua a scrivere satire sulla politica e sulle arti e a collaborare con vari giornali tory, come "The True Patriot" ([[1745]]), ''The Jacobite's Journal'' ([[1747]]), ''The Covent Gard Journal'' ([[1752]]).