Bartolomeo Uliari: differenze tra le versioni

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Di origine [[padova]]na, apparteneva all'[[Ordine Francescano]]<ref>A. CAMPANACampana, «Lettera del cardinale padovano (Bartolomeo Uliari) a Coluccio Salutati», in: ''Classical, Mediaeval and Renaissance Studies in honor of Berthold Louis Ullman'', edited by Charles Henderson jr., II, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1964, p. 238, nota 2. Inoltre: GIANFRANCESCOGianfrancesco DAda VENEZIAVenezia, «Fra Bartolomeo degli Uliari», in: ''La Rassegna Nazionale'' 59 (1891), pp. 776-787. Quanto riportato nell'autorevole opera di Konrad Eubel (Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1) è basato su un errato documento: cf. Campana.</ref>, fu nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Ancona-Osimo|Ancona]] nel [[1381]]. Nel frattempo a [[Firenze]] si era in cerca di un nuovo vescovo dopo l'elezione dell'Acciaiuoli a [[cardinale]], ed i nomi più caldeggiati erano [[Luigi Marsili]], [[Francesco Zabarella]] o [[Onofrio Visdomini]], personaggi legati in diversa maniera alla città, ma nella sorpresa generale fu nominato Bartolomeo Uliari da [[papa Urbano VI]] il [[9 dicembre]] 1385.
 
Sebbene fosse un personaggio con un'alta fama in [[teologia]] e [[lettere]], fu ignorato dalla città, tanto che Angelo Acciaiuoli continuò a svolgere l'attività di vescovo almeno fino al [[1387]], e [[Bonifacio IX]], non volendo forzare una situazione delicatissima in città fatta di un fragile equilibrio fra le fazioni rivali, decise di nominarlo [[cardinale]] e [[nunzio apostolico]] a [[Napoli]] ([[18 dicembre]] [[1389]]), dove era rifugiato lo scismatico [[antipapa Clemente VII]], e di porre sul soglio episcopale fiorentino un personaggio più gradito, [[Onofrio Visdomini]], dal [[1389]].
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==