San Ludovico di Tolosa (Donatello): differenze tra le versioni
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==Storia==
L'opera, che
I lavori alla statua
La statua finì allora alla [[basilica di Santa Croce]], dove
Nel [[1943]], con l'occasione del ricovero in depositi sicuri durante il periodo bellico delle statue di [[Orsanmichele]] e di altri capolavori, la statua venne collocata per un breve periodo nella sua nicchia originale in via de' Calzaiuoli e fotografata a cura della Soprintendenza.
==Descrizione==
[[File:Donatello, san ludovico di tolosa nella sua nicchia originale di orsanmichele, 1943.jpg|thumb|''San Ludovico di Tolosa'' nella nicchia originale (1943)]]
Il santo è rappresentato come un giovane [[vescovo]], con [[mitria]] e [[bastone pastorale]] finemente cesellati, nell'atto di benedire con la mano destra. Indossa i guanti da vescovo e la veste
La statua, rispetto alle opere precedenti presenti nelle nicchie di Orsanmichele, era sensibilmente più grande e stava più stretta nel tabernacolo, iniziando quel rapporto di emancipazione tra le statue e le nicchie che le contenevano, in contrapposizione con la [[scultura gotica]].
La statua venne realizzata con il recupero della tecnica della [[fusione a cera persa]], creando più pezzi separati che venivano poi assemblati. Col tempo l'uso di questa tecnica per Donatello divenne sempre crescente, arrivando ad essere quasi esclusiva negli anni della maturità.
==Stile==
I giudizi su quest'opera sono controversi e vanno da una benevola accoglienza fino alla squalifica come opera malriuscita. Il [[Vasari]], dopo aver ampiamente lodato lo ''[[Zuccone]]'', parlava del ''San Ludovico'' come di una figura "rozza", la meno riuscita che
I difetti che venivano riscontrati erano il mantello che sembrava schiacciare
==Bibliografia==
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