Carlo Amati: differenze tra le versioni

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Nel [[1828]] disegnò la [[chiesa di San Carlo al Corso (Milano)|San Carlo al Corso]], ispirata al [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] di [[Roma]], che realizzò dal [[1836]] al [[1847]]. Quivi lavorò con lo scultore [[Pompeo Marchesi]], il più celebre artista di questo tardo neoclassico (che lo ritrasse in un busto oggi conservato alla [[Galleria d'Arte Moderna di Milano]]) ma, soprattutto, collega all'[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Brera]].
 
Amati ebbe poi incarico di riparare la [[basilica di [[Sant'Angelo Lodigiano]] danneggiata, il [[21 luglio]] [[1826]], da un fulmine che aveva colpito la torre campanaria, curando la modifica della cupola [[Architettura barocca|barocca]] (ove vennero inseriti ai quattro quadranti di orologio) e la costruzione del terrazzo delle statue, l'elevazione del campanile, sulla cui sommità pose una statua ''[[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]]'' (opera di [[Enrico Butti]], in marmo di [[Viggiù]]).
 
[[Immagine:Milano chiesa San Carlo al Corso.JPG|thumb|right|250px|Facciata di San Carlo al Corso, a Milano]]