Ernesto Fontana: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Di origini milanesi, ancora giovane Ernesto Fontana decise di intraprendere la carriera ecclesiastica, venendo ordinato [[presbitero|sacerdote]] per mano dell'arcivescovo [[Carlo Bartolomeo Romilli]] il [[1°º aprile]] [[1850]] nel Duomo di Milano.
 
Tra il [[1877]] e il [[1878]] ricoprì l'incarico di prefetto degli studi nel seminario teologico milanese in un periodo di acute tensioni e divisioni all'interno della chiesa ambrosiana fra rosminiani (o conciliatoristi, "transigenti" cioè nei confronti del nuovo stato italiano) e tomisti (o "intransigenti") e don Fontana, da convinto tomista, guidò indirettamente gli studenti alla sommossa contro i loro compagni rosminiani.<ref>Carlo Cattaneo, ''"Viva Rosmini... Nuovo Lutero". L'opuscolo di don Ernesto Fontana "La verità per la carità" in un inedito dell'arcivescovo di Milano Luigi Nazzari di Calabiana'', in ''Rivista Teologica di Lugano'', 3/1998, pp. 569-577.</ref> Per questo motivo sorsero non pochi contrasti con l'arcivescovo [[Luigi Nazari di Calabiana]], considerato un esponente conciliatorista, il quale, per sedare gli animi degli studenti, decise di allontanare il suo prefetto promuovendolo alla direzione del Collegio Lombardo di [[Roma]] nel [[1878]].<ref>Mario Fois, Vincenzo Monachino e Felix Joseph Litva, ''Dalla chiesa antica alla chiesa moderna. Miscellanea per il cinquantesimo della facoltà di storia ecclesiastica della Pontificia Università Gregoriana'', Roma, Università Gregoriana, 1983, pp.428-430.</ref>