Luigi Manconi: differenze tra le versioni

Dal novembre del [[1996]] al giugno del [[1999]] è stato portavoce nazionale dei Verdi, impostando il [[programma elettorale]] sulla combinazione tra tematiche ambientali e diritti civili. Nella ''querelle'' politica che precedette l'elezione del [[Presidente della Repubblica Italiana|X Presidente della Repubblica]], Manconi fu al centro di una feroce polemica, avendo prima dichiarato l'appoggio dei Verdi a [[Carlo Azeglio Ciampi]], per poi inspiegabilmente attaccarlo, qualificandolo come appartenente alla [[massoneria]]. La dichiarazione di Manconi fu seguita da una smentita ufficiale di Ciampi e da una querela al quotidiano ''[[La Stampa]]'' che l'aveva pubblicata. <ref>Alberto Spampinato, ''La lezione di Ciampi'', Rubettino, Soveria Mannelli, 2006, pag. 76 [http://books.google.it/books?id=OtVDBLiA4zAC&pg=PP5&dq=Alberto+Spampinato,+La+lezione+di+Ciampi,+Rubbettino,+Soveria+Mannelli,+2006&hl=it&ei=OSxJTPnHMJLR4watptCZDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC4Q6AEwAA#v=onepage&q=manconi&f=false]</ref> Dopo la sconfitta alle elezioni europee 1999, diede immediatamente le dimissioni da portavoce nazionale e venne sostituito da [[Grazia Francescato]].

Nel [[2005]] si è iscritto ai Democratici di Sinistra, per i quali è stato responsabile del dipartimento nazionale Diritti Civili e membro della direzione nazionale.<!-- Nello stesso anno appoggiò l'azione politica di [[Lamberto Dini]] ai danni di [[Carlo Azeglio Ciampi]], nel definire il presidente della Repubblica come appartenente alla [[massoneria]]. All'accusa, Ciampi rispose con una [[querela]].<ref>Alberto Spampinato, ''La lezione di Ciampi'', Rubettino, Soveria Mannelli, 2006, pag. 76 </ref> --> È stato sottosegretario di Stato alla Giustizia, nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]], dal [[2006]] al [[2008]].