Ciccio Formaggio: differenze tra le versioni

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{{quote|Se mi volessi bene veramente<br/>non mi faresti sbeffeggiare dalla gente<br/>non mi strapperesti i peli dalle orecchie<br/>non mi metteresti le dita dentro agli occhi|Strofa della canzone ''Ciccio Formaggio''|Si me vulisse bene o veramente<br/>nun me facisse 'ncüitá d'a gente<br/>nun me tirasse 'e pile 'a dint'e rrecchie<br/>nun me mettesse 'e dite adinte 'll'uocchie|lingua=nap}}
 
Come molte canzonette di successo fu presto modificata per scopi di satira politica. Il primo a parodiarne il testo con questi intenti fu [[Totò]] che ne interpretò una versione riveduta e corretta da [[Michele Galdieri]], in coppia con [[Anna Magnani]], presentandola al [[Teatro Valle]] di [[Roma]], il [[26 giugno]] [[1944]], quando la città era già saldamente in mano agli [[Alleati]]. Nella ''[[Piece teatrale|pièce]]'', Totò impersonava [[Mussolini]] vestito da [[Pinocchio]] e rimproverava l'[[Italia]], interpretata dalla Magnani vestita da [[Salomè (figlia di Erodiade)|Salomè]], per essere stata troppo adulatrice e passiva nei suoi confronti e non aver avanzato critiche, nel momento in cui era necessario farle.<ref>Ennio Bispuri, ''Vita di Totò'', Gremese, Roma, 2000, pag.172-173</ref>
 
{{Quote|Se mi volevi bene, in quei momenti<br/>non mi dovevi fare i monumenti.<br/>Dovevi fare almeno sol la mossa<br/>d'organizzà uno straccio di sommossa<br/>quand'io pontificavo dal balcone<br/>dovevi farmi almeno un pernacchione|Strofa della parodia di ''Ciccio Formaggio''}}