Guerra dello Utah: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 31:
Nonostante ciò, il confronto non fu incruento. Al massimo delle tensioni, l'[[11 settembre]] [[1857]], più di 120 coloni diretti in [[California]], dall'[[Arkansas]], dal [[Missouri]] e da altri stati, compresi uomini disarmati, donne e bambini, furono uccisi nel lontano Utah sudoccidentale da un gruppo di miliziani mormoni locali. Questi sostennero che i migranti erano stati uccisi da [[nativi americani]]. Questo evento sarà successivamente chiamato il [[massacro di Mountain Meadows]]. Questo incidente si potrebbe collegare alle paure dei mormoni con riferimento all'avvicinarsi dell'esercito federale. Alcuni storici conclusero che le uccisioni furono un'animalia istigata da una direttivo locale isolato geograficamente e paranoico, che agiva senza che gerarchia mormone a [[Salt Lake City]] ne fosse a conoscenza. Altri sostengono che c'era una cospirazione più ampia, di cui il direttivo era a conoscenza. Altri suggeriscono che i mormoni uccisero il gruppo per [[saccheggio|saccheggiarlo]].<ref>[[Will Bagley]] sostiene la tesi che il [[profeta (mormonismo)|profeta]] [[Brigham Young]] ebbe una complicità diretta nell'incidente. [[Sally Denton]] sostiene che il massacro avvenne come il risultato di semplice avidità, mentre [[Richard Turley]] conclude che la colpa der il massacro sta nel direttivo locale geograficamente lontano e furioso, e crede che Young avrebbe fermato il massacro se avesse potuto.</ref>
Il [[Massacro di Aiken]] avvenne il mese seguente. Nell'ottobre 1857, i mormoni fermarono sei californiani che viaggiavano per l'Utah e li
|La responsabilità per [l'incursione di Fort Limhi] risiede principalemnte nella tribù dei [[Bannock]].
|[[Brigham Madsen]]<ref name="Dangerous Outpost">[http://www.mormonhistoricsitesfoundation.org/publications/studies_fall2001/Mhs2.2Hartley.pdf William G. Hartley, "Dangerous Outpost: Thomas Corless and the Fort Limhi/Salmon River Mission"], ''[[Mormon Historical Studies]]'',autunno 2001, pp 135-162.</ref>
|