Ottorino Barassi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
C1PB8 (discussione | contributi)
m Bot: Sostituzione automatica (-[[Seconda Guerra Mondiale +[[Seconda guerra mondiale)
AttoBot (discussione | contributi)
m →‎Biografia: disambigua, typos
Riga 22:
Svolse attività calcistica nel [[1913]] sotto i colori grigiorossi della [[Unione Sportiva Cremonese|U.S. Cremonese]] giocando nelle squadre riserve.
 
Partecipò alla Prima Guerraguerra Mondialemondiale dopodiché si laureò in Ingegneria Elettrotecnica<ref name="calcio2000">[http://www.calciofans.com/rastampa/rimetnascosta.htm Il mistero della Rimet nascosta (tratto da Calcio2000)]</ref>. Fu proprio durante il periodo degli studi universitari che decise di partecipare quale tesserato della U.S. Cremonese ad un corso arbitri durante la stagione [[Prima Categoria 1920-1921|1920-21]] ed ottenere l’abilitazionel'abilitazione ad Arbitro Regionale.
 
Intanto, quale corrispondente sportivo per il giornale [[La Provincia (di Cremona)|La Provincia di Cremona]], acquisiva dimestichezza con le problematiche sportive in un’epocaun'epoca particolarmente difficile per lo sport italiano che vedeva il [[Regime Fascista]] andare al [[Governo italiano|Governo]] ed entrare da protagonista sistematicamente in tutti gli aspetti della vita italiana, sport compreso.
 
Nel [[1925]] fu eletto Vice-Presidente dell’dell'[[A.I.A.|Associazione Italiana Arbitri]] con l’l'[[Giovanni Mauro (avvocato)|Avvocato Giovanni Mauro]] Presidente ed Eraldo Gaudenzi Segretario-Cassiere. Sempre nello stesso anno fu eletto quale Cassiere della Lega Nord della F.I.G.C. ottenendo il 65% dei voti mentre al Rag. Mario Bellini di [[Padova]] furono dati il 30% delle preferenze.
 
All’inizioAll'inizio della stagione [[1925]]-[[1926|26]], quale arbitro, veniva promosso al livello superiore alle dirette dipendenze della Commissione Arbitri della Lega Nord per arbitrare gare di [[Seconda Divisione]].
 
Con la crisi del direttivo della Lega Nord culminata il [[27 giugno]] [[1926]] con le dimissioni suo intero blocco direttivo, il Presidente del [[CONI|C.O.N.I.]] e camicia nera [[Lando Ferretti]] nominò la triade di esperti l’l'[[Giovanni Mauro (avvocato)|Avvocato Giovanni Mauro]] (Presidente dell’Adell'A.I.A.), il Presidente del [[Bologna Calcio|Bologna]] Paolo Graziani ed il gerarca fascista romano [[Italo Foschi]] (fautore delle fusioni che portarono alla nascita dell’dell'[[Associazione Sportiva Roma|A.S. Roma]]) i quali, riunitisi a [[Viareggio]] stilarono nei primi giorni del luglio [[1926]] la famosa “[[Carta di Viareggio]]” che avrebbe rivoluzionato le sorti dell’Italiadell'Italia calcistica.<br>
 
Per Barassi c’èc'è la nomina a Segretario del [[Lega Calcio|Direttorio Divisioni Superiori]] con Presidente il Comm. Ulisse Baruffini, Direttorio che avrebbe sostituito la Lega Nord e Lega Sud alla gestione delle nuove massime categorie nazionali, ovvero la [[Divisione Nazionale]] (che nel giro di 3 stagioni si sarebbe scissa in [[Serie A]] e [[Serie B]]) e la nuova [[Prima Divisione]], dal [[1929]]-[[1930|30]] antenata dell’odiernadell'odierna [[Serie C]] (nata nel [[1935]] con la sua riduzione degli organici).<br>
Nella primavera del [[1927]], a mandato non ancora terminato, Ulisse Baruffini dette le dimissioni e il Direttorio Federale della [[F.I.G.C.]] nominò Barassi quale Commissario e dalla stagione successiva gli dette la carica di Presidente del Direttorio e si occupò del cambio di sede della Federazione da [[Bologna]] a Roma ([[1929]]).
 
Nel maggio [[1933]] avviene un importante cambiamento ai vertici della Federazione: il Presidente [[Leandro Arpinati]] è rimosso da ogni suo incarico sportivo e da ogni carica fascista e mandato al confino dal Regime.<br>
Al posto di Arpinati il C.O.N.I. nomina quale nuovo Presidente F.I.G.C. il Luogotenente Generalegenerale [[Giorgio Vaccaro]] il quale lo volle alla Segreteria del Direttorio Federale.
 
[[File:Ottorino Barassi e Orazio Siino (Presidente C.R. Siculo).jpg|thumb|right|Orazio Siino (Presidente del Comitato Regionale Siculo) e Ottorino Barassi a Roma (1968).]]
 
Dopo esser stato nominato Segretario Generalegenerale della [[F.I.G.C.]] nel [[1933]], Barassi ebbe l'incarico di gestire l'organizzazione del {{WC|1934}}. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] custodì per un breve periodo nella sua abitazione di Roma, situata a Piazza Adriana, la [[Coppa Rimet]], tenendola nascosta anche agli occhi di una truppa nazista (inviata appositamente per requisire la coppa e fonderne l'oro in essa contenuto). In seguito al Commissariamento e trasferimento della Federazione a [[Venezia]] ([[1943]]) la Coppa passò nelle mani dell'[[Giovanni Mauro (avvocato)|Avvocato Giovanni Mauro]] il quale la nascose nella casa di campagna di [[Aldo Cevenini]] a [[Brembate]], riconsegnandola poi alla [[FIFA]] nel 1950<ref>
[http://www.storiedicalcio.altervista.org/storia_rimet.html La Coppa dei Misteri]</ref>.
 
Dal [[4 dicembre]] [[1944]] al [[13 maggio]] [[1946]] fu nominato da [[Giulio Onesti]] Reggente della Federcalcio, di cui diventò Presidente il [[15 maggio]] [[1946]], mantenendo tale carica sino al [[1958]]<ref>[http://www.figc.it/it/3120/2199/ListaPresidenti.shtml Lista dei presidenti della FIGC]</ref>.
 
Visto il buon esito del suo lavoro svolto per il Mondiale del [[1934]], la FIFA lo contattò per dare una mano agli ufficiali brasiliani per organizzare il {{WC|1950}}, ottenendo anche lì risultati positivi (si assicurò che l'[[Estádio do Maracanã]] fosse pronto in tempo per il torneo e che l'evento filasse liscio). Nel [[1952]] fu nominato membro del Comitato Esecutivo FIFA; con tale titolo contribuì alla fondazione dell'[[UEFA]] agli inizi degli anni Cinquantacinquanta. Nel frattempo, elaborò la cosiddetta riforma, il "Lodo Barassi", che si prefiggeva di ridurre gli organici delle serie calcistiche e limitare l'ingaggio dei calciatori stranieri in Italia<ref name="calcio2000"/>.
 
Il suo mandato terminò con il Commissariamento della F.I.G.C., atto dovuto dopo la grave crisi derivata dalla sconfitta della Nazionale contro l’l'[[Irlanda del Nord]] nel [[1958]].
 
Per l'Ingegnere fu un duro colpo, ma non volle ritirarsi a vita privata, poteva dare ancora molto al calcio italiano e lo dimostrò candidandosi alla Presidenza della [[Lega Nazionale Dilettanti]], a cui fu eletto quasi all'unanimità nel [[1959]] rimanendovi fino al [[1971]], anno in cui morì. Nel [[1969]] gli fu intitolata in suo onore la [[Coppa Ottorino Barassi]].