Renato Tagliani: differenze tra le versioni

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Una sua prima iniziativa è stata quella di fondare una nuova società di produzione televisiva, Canale Tre <ref> [http://www.canaletre.it/ Canale Tre] </ref> (ancora operativa, anche se oggi esclusivamente nel mercato di monitoraggio ed analisi di radio e tv). <ref> [http://www.radicali.it/view.php?id=50660 Radicali.it]</ref> La società sviluppa subito un progetto legato alla nascita delle regioni: diffondere la cultura locale all'interno del territorio regionale.
 
La formula, all'epoca innovativa, pensava ad un finanziamento regionale per realizzare [[videoclip]] ''[[format]]'' da trasmettere in ambito locale, ma nonostante il successo dell'esperimento non è stato ripetuto; nel convegno di Aosta del 15-16 giugno [[1974]] la Rai riuscì a "bloccare" la tendenza regionale a costituire proprie reti via cavo, delineando una propria rete articolata a livello regionale, la futura [[Rai Tre3]].<ref> (vedi sul punto: Beniamino Finocchiaro, "Rai TV ieri e domani - Battaglie e polemiche sulla TV e la televisione via cavo", Sugarco edizioni, 1974) </ref>
 
L'esperienza maturata rendeva però Renato Tagliani uno dei "tecnici" più apprezzati delle nascenti televisioni "libere": quando, per iniziativa della rivista [[Millecanali]], si svolse presso il Museo Nazionale della Scienza e della tenica di [[Milano]], la relazione introduttiva alla tematica sul software delle TV via cavo, fu appunto Tagliani a svolgerla, in quanto indicato come direttore della società Canale Tre. <ref> ("Prospettive problemi e limiti delle TV indipendenti", Atti del convegno, pag. 69) </ref>