Contrada Campiglione: differenze tra le versioni

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Il toponimo antico della Contrada sembra essere quello che le fonti medioevali definiscono in latino come "Campoliolus", diminutivo del nome comune latino "campus" con tutte le varianti del termine. Il documento archivistico più antico - almeno fino ad ora - che fa menzione del toponimo è costituito da un atto dell'ottobre dell'anno 996 nel quale il vescovo della chiesa fermana, Uberto, concede ad Azzo di Azzone, figlio di Ildebrando, l'usufrutto a terza generazione di terreni della bassa Valtenna per un totale di 25 moggi. In questo documento, tra i confini dei terreni concessi in usufrutto, figurano quelli della chiesa di Sant'Andrea in fundo Paternioni, che potrebbe essere una delle più antiche chiese rurali nell'area di Campiglione.
La prima notizia dell'esistenza di un "Castrum Campolioli" risale al 10 giugno dell'anno 1214 ed è contenuta in un documento di cui Aldebrandino, Marchese d'Este e di Ancona, lodando la fedeltà mostrata e i servigi resi alla Chiesa Romana dai cittadini fermani, conferma loro ogni libertà, franchigia e giurisdizione, il privilegio della zecca ed il possesso di un certo numero di castelli tra i quali figurano Castrum Montonis, Castrum Sancti Cipriani e Castrum Campolioli.
Nel libro delle Decine della Diocesi di Fermo, relativo agli anni 1290-92, troviamo esplicitamente attestata la Chiesa di San Petri de Campilio, il cui Cappellano, un certo Giacomo, versa una decima di venti soldi. Alla fine del XVI° sec. la Chiesa di San Pietro è ormai "diruta" (andata in rovina) come si ricava dalla relazione del Visitatore Apostolivo Mons. Giovanbattista Maremoti, effettuata nel mese di maggio dell'anno 1573. <ref>[http:http://www.cavalcatadellassunta.it/Contrada%20Campiglione.htm]</ref>
 
===Confini===