Boris Souvarine: differenze tra le versioni

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Operaio e figlio di un operaio, Boris Souvarine è fin dal [[1919]] il principale animatore del [[Comintern|Comitato della Terza Internazionale]], con [[Fernand Loriot]] e [[Charles Rappoport]]. Milita in seno alla SFIO (Sezione Francese dell'Internazionale Operaia) su basi [[marxismo|marxiste]] rivoluzionarie, perché il partito abbandoni la [[Seconda Internazionale]], cosa che avvenne al congresso di Strasburgo del febbraio [[1920]], poi perché la SFIO aderisca alla [[Terza Internazionale]], cosa che fu votata dalla maggioranza al congresso di Tours nel dicembre 1920, sulla base di una mozione di cui è stato un coautore.
Risale ad allora la fondazione della Sezione Francese dell'Internazionale Comunista, SFIC - il futuro Partito comunista francese. Souvarine è eletto al primo comitato direttivo della SFIC, e fa parte, nel [[1921]], dei delegati francesi al 3°º congresso dell'[[Internazionale Comunista]] (IC) (dove è eletto al tempo stesso nel comitato esecutivo e nel Praesidium che conta allora 7 membri). Il [[17 luglio]] 1921, entra nella segreteria dell'IC. Nessun altro francese ricoprirà funzioni così importanti in seno al "Komintern". All'epoca, Souvarine vive principalmente a [[Mosca (città)|Mosca]], ma è impegnato anche nella vita del partito francese dove si oppone al "centro", Frossard e Cachin. Perde così il suo posto nel comitato direttivo al congresso di Marsiglia nel dicembre 1921, per riguadagnarlo nel 1923, al consiglio nazionale di Boulogne, che segna la vittoria dell'ala sinistra pro-bolscevica. Entra allora nell'ufficio politico.
Nel [[1923]] esplodono tra i dirigenti bolscevichi i conflitti che covavano dalla malattia di [[Lenin]]. Souvarine assume posizioni critiche di fronte alla direzione, e prende talvolta le parti di [[Lev Trockij]], opponendosi in Francia ad [[Albert Treint]] che è appoggiato da [[Zinoviev]] e dalla direzione dell'Internazionale. Nel gennaio [[1924]], al congresso di Lione, Souvarine risulta vincitore del confronto, ma Treint, con l'appoggio di Manouilski e di tutti i delegati dell'IC, farà vacillare il Comitato direttivo in marzo. In un testo del marzo 1924, Souvarine denuncia il "centralismo meccanico, burocratico, ed irresponsabile" in seno alla SFIC. La pubblicazione da parte di Souvarine de ''Il Nuovo corso'' di Trockij, ne ''Il Bollettino Comunista'', servirà da pretesto per la sua esclusione dall'IC e dunque dalla SFIC, annunciata da ''L'Humanité'' (ancora oggi l'organo del Partito Comunista Francese) il [[19 luglio]] 1924. La sua esclusione fa in realtà seguito alla sua opposizione alla bolscevizzazione e stalinizzazione della SFIC.