Kleśa: differenze tra le versioni

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La parola sanscrita ''kleśa'' significa "miseria" o "dolore" e, per estensione, tutto ciò che contribuisce a causare le miserie dell'uomo. Con questa filosofia gli antichi ''[[rishi]]'' (saggi, veggenti) hanno esplorato le cause della sofferenza umana ed hanno indicato i mezzi più idonei per dissolvere queste cause.
 
E'È essenziale infatti comprendere come in questo caso l'intenzione non fosse quella di formulare una semplice teoria o speculazione filosofica: in oriente infatti la filosofia è sempre stata considerata un mezzo per indagare i profondi problemi dell'esistenza e soprattutto fornire i mezzi necessari per risolverli; qualunque costruzione intelletuale che non adempia a questo scopo viene generalmente ritenuta priva di valore. Lo Yoga al contrario viene considerata una '''scienza pratica''', le cui conclusioni si basano sull'esperienza diretta di generazioni di ''rishi'' e sull'osservazione diretta dei fatti della vita.
 
"La mancanza di consapevolezza della realtà (''[[avidya]]''), il senso dell'[[egoismo]], o senso dell'io-sono (''[[asmita]]''), le attrazioni e le repulsioni verso gli oggetti ed il forte attaccamento alla vita costituiscnono le grandi afflizioni (''kleśa'') o cause di tutte le miserie della vita". ([[Yoga Sutra]], II-3)