SALT I: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Ford_signing_accord_with_Brehznev,_November_24,_1974.jpg|right|thumb|445px|[[Leonid Brezhnev]] e [[Gerald Ford]] firmano a [[Vladivostok]] il comunicato comune sugli accordi SALT]]
 
'''SALT I'''('''''S'''trategic '''A'''rmaments '''L'''imitations '''T'''alks''), progetto proposto nel [[1967]] dall'allora [[Presidente degli Stati Uniti]] [[Lyndon B. Johnson|Lyndon Johnson]] all'[[Unione Sovietica|Urss]] per la limitazione degli armamenti strategici.
Nel [[1971]] gli esperti dei due paesi convennero sul fatto che gli armamenti strategici erano i [[missile|missili]] intercontinentali a lunga gittata ([[Missile balistico intercontinentale|Icbm]]) e i missili antimissile (Abm), e previdero non tanto una limitazione quanto il congelamento del numero dei missili posseduti dalle due potenze.
 
Il [[26 maggio]] [[1972]] ebbe luogo la firma del trattato Salt I che prevedeva in definitiva il congelamento del numero dei missili posseduti dalle due potenze. Per quanto riguarda gli Icbm gli Usa congelavano il loro arsenale a 1054 vettori, l'Urss a 1618; il numero di missili in dotazione ai [[sottomarino|sottomarini]] veniva fissato in 656 per gli Usa e in 740 per l'Urss; quello per i [[bombardiere|bombardieri]] strategici in 455 per gli Usa e in 140 per l'Urss.
 
Per ciò che riguardava gli Abm l'accordo consentiva che le due parti disponessero ciascuna di un massimo di cento rampe in due siti scelti a propria discrezione, uno a protezione rispettivamente di [[Mosca]] e [[Washington]],<ref>William R. Keylor. ''Un mondo di Nazioni. L’ordine internazionale dopo il 1945.'' (ed. italiana a cura di Daniela Vignati). Milano, Guerini Scientifica, 2007, ISBN 978-88-8107-238-5. p. 142</ref> in modo da proteggere la possibilità del Presidente di ordinare un attacco di rappresaglia. Il secondo sito fu, per gli USA, i silos ICBM nei pressi di Grand Forks, nel [[Nord Dakota]], poiché la zona vantava un impianto ABM già realizzato. Dal momento che [[Mosca]] era già protetta dal sistema [[ABM-1 Galosh]], all'URSS fu concesso di individuare un'installazione ICBM da proteggere a sua scelta.
Secondo tale accordo, il numero di vettori strategici veniva limitato secondo la seguente tabella:
 
{| style="width:100%; background:transparent"
| align="center" |
{| class="wikitable"
! N. Vettori !! USA !! URSS
|-
| [[ICMB]] || 1054 || 1618
|-
| [[SLBM]] || 656|| 740
|-
| [[Bombardiere strategico|Bombardieri strategici]] || 455 || 140
|}
|}
 
Veniva consentito l'uso di testate nultiple [[MIRV]] e veniva fissato a 100 per parte il numero di vettori [[ABM]] dislocati in due diversi.
Il primo sito a protezione delle rispettive capitali
<ref>William R. Keylor. ''Un mondo di Nazioni. L’ordine internazionale dopo il 1945.'' (ed. italiana a cura di Daniela Vignati). Milano, Guerini Scientifica, 2007, ISBN 978-88-8107-238-5. p. 142</ref>
ed il secondo a protezione di una base missilistica in modo da proteggere la possibilità del Presidente di ordinare un attacco di rappresaglia.
Come secondo sito gli USA scelsero la base dei Minuteman sita nei pressi di Grand Forks, nel [[Nord Dakota]] in quanto proprio in tale base ebbe origine il programma americano ABM.
 
[[Immagine:Ford_signing_accord_with_Brehznev,_November_24,_1974.jpg|right|thumb|445px|[[Leonid Brezhnev]] e [[Gerald Ford]] firmano a [[Vladivostok]] il comunicato comune sugli accordi SALT]]
 
== Note ==